EXCL - Intervista a Dariusz Wolski, direttore della fotografia di Exodus: Dei e Re!

Per l'uscita in home video di Exodus: Dei e Re abbiamo chiacchierato del film con l'acclamato DoP Dariusz Wolski che ci ha parlato anche di The Martian

Condividi

BadTaste.it visita il set di Exodus: Dei e Re in esclusiva italiana

Ecco tutti i nostri articoli:

Nelle settimane che hanno preceduto l'uscita nazionale di Exodus: Dei e Re, vi ho "accompagnato" nel dietro le quinte della pellicola con i vari articoli realizzati a margine della set-visit effettuata nel novembre del 2013.

Fra i vari talent con cui ho avuto modo di chiacchierare insieme agli altri giornalisti della stampa internazionale presenti, risultavano assenti due nomi con i quali ero estremamente curioso di parlare: il direttore della fotografia Dariusz Wolski e, ovviamente, lo stesso Ridley Scott. Naturale che, in un'occasione del genere, fosse complicato riuscire a intercettarli: regista e DoP lavorano praticamente gomito a gomito e difficilmente riescono a concedersi delle pause per parlare con la stampa nel bel mezzo della produzione di un kolossal da decine e decine di milioni di dollari.

Fortunatamente ho avuto modo di recuperare - almeno parzialmente - la cosa in occasione dell'uscita in home video di Exodus: Dei e Re chiacchierando al telefono con Dariusz Wolski per un abbondante quarto d'ora.

In calce all'intervista potete trovare i packshot dell'edizione home video e tutti i dettagli.

***

Mr. Wolski siamo qua per parlare di Exodus: Dei e Re, ma prima ti devo dire questo dato che non sono riuscito a beccarti durante la set-visit: sei uno dei migliori direttori della fotografia in circolazione e a prescindere dai film cui hai lavorato, roba come Il Corvo, Dark City, i primi tre Pirati dei Caraibi, ha contribuito anche alla realizzazione di alcuni dei miei videoclip preferiti come Janie's Got a Gun degli Aerosmith (diretto da David Fincher) e Stan di Eminem (diretto da Phil Atwell e Dr. Dre).

Wow, grazie mille sei molto gentile!

Prima di affrontare il discorso Exodus: Dei e Re, puoi raccontarmi qualcosa dei tuoi esordi, del passaggio dalla tv al grande schermo del cinema?

Si è trattato di una questione di tempistiche e di fortuna. Avevo fatto la scuola di cinema in Polonia e poi, dopo essermi trasferito a New York, cercavo disperatamente e in tutti i modi di lavorare come direttore della fotografia. E non è semplice in un ambiente del genere quando non conosci nessuno. Quindi mi sono ritrovato a fare un po' di robe differenti in questo ambito. Sai, esci da una scuola di cinema e pensi subito ai grandi film, ma la realtà è che senza esperienza non hai accesso a produzioni di un certo tipo. Poi mi sono spostato a Los Angeles dove ho lavorato a un video – era l'epoca in cui i videoclip stavano nascendo - di una band non molto conosciuta, ma uno dei capi del tempo della Virgin l'aveva apprezzato molto facendolo vedere praticamente a tutti. E così è iniziata la mia carriera. E il bello è che erano proprio gli anni in cui una serie di giovani registi come David Fincher, Alex Proyas, Julien Temple, Michael Bay usavano questo mezzo per farsi vedere e tentare di approdare al cinema. Erano anni molto, molto creativi, sia nel settore dei videoclip che dei commercial televisivi. E non pensare che sia stato un passaggio facile. Oggi è quasi la prassi: dirigi un paio di buoni spot e ti ritrovi alla regia di un blockbuster da centinaia di milioni di dollari, ma in quegli anni c'era un maggiore ostracismo. Devo dire che la persona più accorta in tal senso, quello che si è reso conto prima di tutti che bisognava portare sul grande schermo i vari Tony Scott, Adrian Lyne è stato Jerry Bruckheimer. È stato il primo a capire che i video musicali erano un'autentico vivaio di registi e professionisti del domani cinematografico.

Come ti dicevo prima sono stato sul set spagnolo nel novembre del 2013. A parte le scenografie colossali, Joel Edgerton con un'armatura d'oro, i cadaveri appesi al patibolo, le centinaia di extra e cavalli, la cosa che mi ha colpito più di tutti è stata l'atmosfera estremamente rilassata che si respirava. Che ci racconti di questa tua esperienza?

Sono lieto che a vederci dall'esterno tutto sembrasse rilassato! Sai, la cosa bella del lavorare con Ridley è che sa quello che vuole, ha esperienza, è una macchina da cinema. Non ha bisogno di mettersi a gridare come un matto – come capita sui set – per dire al prossimo quello che vuole. È sempre concentrato e riesce a trasmettere questo “focus” lavorativo a tutti quelli che collaborano con lui. Sa quello che conta e non si perde dietro a roba inutile. Poi magari non hai visto mentre giravamo le scene con le bighe e i cavalli, quindi tutto poteva sembrare più semplice di quanto non sembrasse!

Ero lì quando avete girato la partenza e il ritorno della Battaglia di Kadesh, le scene 5 e 12 se non ricordo male. Comunque, preferisci lavorare nei teatri di posa o su location esterne? Arthur Max e Janty Yates mi hanno detto che RidleyScott adora avere a che fare con gli elementi naturali, il sole, il vento, la polvere, perché rendono più vivo il set.

Sì, concordo assolutamente con l'opinione di Ridley, tutto quello che hai citato contribuisce a diminuire l'impressione di osservare qualcosa di riprodotto, di artificiale. La polvere paradossalmente rende l'immagine più morbida, le texture più interessanti... D'altronde dobbiamo comporre dei quadri in movimento, no? Ma personalmente non vedo una dicotomia fra location esterne e teatri di posa, mi piace lavorare in entrambi i contesti. È una questione di equilibrio. Può capitarmi di girare pellicole interamente in teatri di posa e desiderare un po' dell'imprevedibilità degli esterni e lavorare in esterni e anelare a un po' del controllo che hai in un teatro di posa. E Exodus: Dei e Re da questo punto di vista è una perfetta combinazione perché abbiamo lavorato sia a Pinewood che nelle location spagnole. L'importante è che l'integrazione, ad esempio, fra le parti di una scena che comprende Exodus New 4ambienti girati al chiuso e altri all'aria aperta sia del tutto plausibile e credibile.

Tutti sul set mi hanno detto che l'aspetto più complicato di un film come Exodus: Dei e Re non è tanto la portata produttiva, ma il tenere il passo di Ridley Scott. È davvero così difficile stare dietro al suo ritmo?

[Ride, ndr.] Beh, a me piace, non ci sono mai momenti morti! Diciamo che immagino possa essere più difficile per quei dipartimenti che hanno bisogno di maggior tempo per allestire il tutto, costumi, scenografie. Cioè, quando devi materialmente costruire della roba materialmente. Cioè, Janty Yates deve realizzare talmente tanta roba... Armature, vestiti, costumi. Però a Ridley piace girare veloce, perché sa già dove deve piazzare la macchina da presa, ha già il film visualizzato nella sua testa ancor prima di cominciare le riprese. Dopo è chiaro, varia anche un po' a seconda della scena che devi ottenere. Se hai a che fare con cavalli, armate di extra, bighe che corrono inerpicandosi su stradine di montagna si prende più tempo, ma nelle scene di dialogo poi lascia anche che gli attori facciano quello che devono fare senza intromettersi più di tanto. Prepara le macchine da presa in maniera tale da disturbarli il meno possibile, che per loro è una cosa ottima.

Prometheus era girato in 3D, Exodus: Dei e Re è in 3D, The Martian sarà in 3D. Ti piace questa tecnologia?

A dire il vero mi ha un po stancato. È molto costosa e poi, come ti dicevo, noi ci muoviamo con rapidità cosa che riusciamo a fare anche con la stereoscopia, ma è un sistema complesso, anche se è certamente più agevole rispetto a qualche anno fa. Alla fin fine adesso, se proprio vuoi fare un film in 3D, puoi impiegare dei procedimenti in post-produzione che non fanno percepire la differenza dalla stereoscopia nativa. Ma a Ridley piace molto. Lui compone il film direttamente in 3D.

E sul dibattito digitale vs pellicola? L'anno scorso ho passato quasi un intero pomeriggio insieme a David Fincher ascoltando le sue parole di estremo amore verso il digital cinema.

Sai, ci sono registi come David Fincher che si sono subito convertiti alla cosa. Visto che un po' lo conosco, posso capirlo perché si tratta di avere il controllo totale sul film. Ed è per questo che lo ama, come anche Michael Mann ad esempio. Per me è una questione di utilità e non sono spaventato dal digitale.

Qua a BadTaste abbiamo una domanda tipica: qual è il film che ti ha fatto innamorare del cinema?

Ti dirò, è proprio un film italiano: 8½ di Fellini.

So che non puoi dire molto, ma cosa possiamo aspettarci da The Martian?

Sarà un viaggio grandioso, è un film estremamente interessante. Non è fantascienza nel vero senso del termine, tutto è molto ancorato a un certo realismo, a quello che potrebbe accadere davvero se una persona si ritrovasse abbandonata su Marte. Diciamo che è come Robinson Crusoe nello spazio.

[gallery columns="2" ids="126427,126426"]

Exodus

Il film di Ridley Scott con incredibili 

effetti speciali è finalmente disponibile 

dal 30 aprile in Digital HD e dal 7 maggio in Blu-ray e DVD

Solo con la Collector’s Edition 

più di 5 ore di contenuti speciali

Twentieth Century Fox Home Entertainment racconta l’epico viaggio di Mosè in EXODUS: DEI E RE, finalmente disponibile in Digital HD dal 30 aprile e in Blu-ray 3D, Blu-ray e DVD dal 7 maggio. Un vero successo di pubblico e critica che accoglie le incredibili performance di attori come Christian Bale, Joel Edgerton, Sigourney Weaver, Aaron Paul e Ben Kingsley. Un cast che ha fruttato a questo film quasi un quarto di milione di dollari al box office1 di tutto il mondo.

Dall’acclamato regista Ridley Scott (“Il Gladiatore”) EXODUS: DEI E RE racconta la storia di un uomo audace che sfida con coraggio la potenza di un impero. Avvalendosi di effetti visivi all’avanguardia e dell’esperienza coinvolgente del 3D, EXODUS: DEI E RE dà una visione diversa di Mosè, del modo in cui sconfigge il Faraone Ramses fuggendo dall’Egitto con 400.000 schiavi e del terrificante ciclo di piaghe mortali che si abbattono sul paese.

La Collector’s Edition di EXODUS: DEI E RE è ricchissima di extra e materiale esclusivo che permette di esplorare i dietro le quinte del sorprendente racconto storico. Il documentario “Custodi dell’Alleanza” racconta come Ridley Scott è riuscito a riportare in vita l’antico Egitto con ore di riprese inedite.

CONTENUTI SPECIALI - COLLECTOR’S EDITION BLU-RAY 3D (3 dischi)

Include il film in alta definizione Blu-ray 3D, Blu-ray 2D e i seguenti contenuti speciali:

  • ‘Custodi dell’Alleanza’ - Dar vita a Exodus: Dei e Re

  • L’eredità di Mosè attraverso i secoli

  • Contenuti di approfondimento

  • Scene tagliate ed estese

  • Commento audio di Ridley Scott e Jeffrey Caine

  • La Guida storica di Exodus

  • Esclusivo dietro le quinte:un viaggio senza precedenti tra la produzione cinematográfica di Ridley Scott, con un esclusivo documentario in 7 parti per esplorare i dietro le quinte, costumi, luoghi, effetti speciali e molto altro!

CONTENUTI SPECIALI - BLU-RAY 

Include il film in alta definizione Blu-ray e i seguenti contenuti speciali:

  • La Guida Storica di Exodus

  • Scene tagliate ed estese

  • Commento di Ridley Scott e Jeffrey Caine

CONTENUTI SPECIALI - DVD 

Include il film in standard definition e i seguenti contenuti speciali:

  • Scene tagliate ed estese

  • Commento audio di Ridley Scott e Jeffrey Caine

CONTENUTI SPECIALI DIGITAL HD  (Solo su iTunes)

  • Commento audio di Ridley Scott e Jeffrey Caine

  • L’eredità di Mosè attraverso i secoli

  • Scene tagliate ed estese

  • Contenuti di approfondimento

  • Dagli archivi del film

Continua a leggere su BadTaste