Ethan Coen parla del suo addio alla regia e della possibilità di tornare a dirigere con suo fratello Joel

Ethan Coen è tornato a parlare dei motivi che l'hanno fatto allontanare dalla regia cinematografica e da suo fratello

Redattrice per badtaste, illustratrice e concept artist.


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Durante un'intervista con Associated Press, Ethan Coen è tornato a parlare dei motivi che l'hanno fatto allontanare dalla regia cinematografica, troncando la sua collaborazione con il fratello Joel.

Il regista ha precisato che "nulla di drammatico" lo ha condotto alla decisione, ma che semplicemente si era stancato dell'esperienza produttiva in generale:

Inizi da ragazzino e sei desideroso di fare film, sei entusiasta e pieno di energie. Il primo film si rivela uno spasso. Poi anche il secondo, quasi quanto il primo. Dopo 30 anni non è più divertente e inizi a sentire il peso del lavoro molto più del passato.

Dopo una pausa di qualche anno, Coen è tornato a dirigere un progetto, Jerry Lee Lewis: Trouble in Mind, documentario che debutterà a Cannes. Il motivo? La pandemia.

Quello che è cambiato è che ho cominciato ad annoiarmi. Ero con Trish a New York all'inizio del lockdown, perciò è stato un po' spaventoso e claustrofobico.

Ethan accettò così la proposta di lavorare da casa al documentario. Quanto alla possibilità di tornare a lavorare con suo fratello ha spiegato:

Nessuna delle decisioni è definitiva, magari realizzeremo un altro film. Non so quale sarà il mio prossimo dopo questo.

L'ultimo film diretto dai due fratelli, ricordiamo, è stato La ballata di Buster Scruggs.

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