Esistono gli “Oscar” per il miglior Title Design. Ecco chi sono i candidati del 2021
Il festival South by Southwest di Austin ha una sezione competitiva dedicata al title design. Ecco chi sono i candidati come migliori "titoli"
Si intende con “titoli”, sia quelli di testa che di coda per lungometraggi e cortometraggi, ma anche le cosiddette “sigle” delle serie tv. I candidati dell’edizione 2021 sono stati ridotti a quindici, rispetto alle edizioni precedenti in cui sono arrivati fino a trenta.
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Ecco i candidati per il miglior title design:
The 100 (titoli di testa). Di: Dustin Reno, Evan Jackson
Alef (titoli di testa). Di: Uǧur Baltepe, Ethem Cem
Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn (titoli di coda). Di: Michael Riley
The Botanist (titoli di testa). Di: Michael Rosen
Dichos (titoli di testa e didascalia). Di Gwenaëlle Gobé
Lust (sequenza dei titoli). Di: Rudy Schultz
Never Forget Tibet (sequenza dei titoli). Di: Designer:
La regina degli Scacchi (titoli di coda). Di: Designer:
Saygı (Titoli di testa). Di: Ethem Cem, Uğur Baltepe
Scam 1992: The Harshad Mehta Story (titoli di testa). Di: Jishnu Chatterjee
Scooby! (titoli di coda). Di: Jon Berkowitz, Brad Colwell
Sonic - Il film (titoli di coda). Di: William Lebeda, Cecilia De Jesus
Strangled (titoli di testa). Di: András Derzsy
Swamp Thing (titoli di testa). Di: Aaron Becker
Under the Influence (titoli di testa). Di: Nicco Quiñones
Galleria
Tocca un'immagine per scorrere la galleriaI premi
Il primo premio come miglior title design di questa edizione è andato a La regina degli scacchi, per come ha utilizzato le forme geometriche e la limitata palette di colori per dare vitalità attraverso il movimento. È stato apprezzato anche come il design riesca a catturare lo spirito della protagonista e i suoi processi mentali.
Sono notevoli anche gli altri concorrenti, come Sonic - Il film che abbraccia l’estetica 16-bit reimmaginando il classico videogioco Sega. Swamp Thing vira la palette di colori sul verde scuro per inquietanti suggestioni che bene introducono all’atmosfera del fumetto. Molto arguta anche la sigla di Under the Influence che mostra i media (radio, tv, smartphone, giornali) come se fossero uno sport promozionale. Gli oggetti sono placcati in oro, ma hanno piccoli segni di usura, graffi e ammaccamenti, come se fossero vissuti. Comunicano in realtà un senso di conflitto, come se portassero dei lividi dopo essere stati logorati dalle persone che li usano, rovinandosi a loro volta.
Presenza insolita, forse la meno forte tra i candidati, quella di The 100. La serie targata CW ha infatti una sigla piuttosto comune a prodotti di questo tipo, senza particolari guizzi o intuizioni grafiche.
Che cosa ne pensate di questi particolari premi al title design? Quali sono le vostre sigle, i vostri titoli preferiti dell’anno appena trascorso? Potete vedere i video di tutti i candidati seguendo cliccando nel link della fonte: Artofthetitle