ESCLUSIVA - Kathryn Immonen ci svela il finale inedito di Runaways

Ricordate il brusco non-finale con cui si concludeva l'epopea dei Runaways? Kathryn Immonen ci racconta quali erano i piani originali e cosa ci siamo persi!

Caporedattore, ex grafico e illustratore, appassionato di tutto ciò che è narrazione per immagini.


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RunawaysGrazie a Panini Comics, a Lucca abbiamo avuto il piacere di intervistare la sceneggiatrice Kathryn Immonen (Journey Into Mystery, Operation S.I.N.), presente alla kermesse toscana in compagnia del marito Stuart. Il nostro Carlo Alberto Montori ha raccolto un'intervista da non perdere che potete leggere a QUESTO LINK.

Tra i vari argomenti toccati c'è il cliffhanger con cui nel 2009 si concluse l'amatissima collana Marvel Runaways, lanciata da Brian K. Vaughan e Adrian Alphona e continuata da svariati artisti, tra cui Joss Whedon, una Sara Pichelli al debutto alla Casa delle Idee e, appunto, la Immonen.

Come tutti i fan di quei personaggi ricorderanno, il quattordicesimo numero della terza serie (edito in Italia su 100% Marvel - Runaways vol. 9: Istruzione a domicilio) chiudeva l'esperienza lasciando sostanzialmente la storia monca: il destino della maggior parte dei personaggi rimaneva un'incognita e, in particolare, Chase finiva in coma dopo un incidente. Stiamo per svelarvi attraverso le parole della scrittrice il perché di tutto questo e come quella storia sarebbe dovuta continuare nei piani originali.

Quando io e Sara Pichelli arrivammo su Runaways sapevamo che dopo quattro numeri la serie sarebbe stata cancellata. Quindi avevamo due possibilità: scrivere un ciclo di quattro episodi o scriverne uno di otto sperando che il fumetto andasse sufficientemente bene da spingere la Marvel a confermare il titolo. È per questo che la serie si è interrotta con un cliffhanger, ma il piano per proseguire c'era. Abbiamo incrociato le dita affinché la collana potesse continuare, perché se ci fossimo rassegnate a realizzare una storia compiuta di quattro puntate, quella sarebbe stata la fine dei Runaways. E non potevamo accettarlo. Purtroppo le vendite non sono andate così bene e la serie è stato cancellata.

Ed ecco il finale di Runaways che non leggeremo mai:

I genitori di Gert avevano creato Vecchi Merletti, il dinosauro. Nella nostra storia, quando i ragazzi arrivano nella casa dello zio, nel seminterrato trovano una serie di capsule contenenti dinosauri in sonno criogenico. La vedevo come una fabbrica di magliette: produrre una maglietta è costoso ma se le produci in serie, il costo unitario si riduce nettamente. Quindi, se loro erano riusciti a creare un dinosauro, perché non crearne una dozzina da utilizzare in caso di necessità? L'ingegneria genetica applicata ai dinosauri dev'essere molto costosa, perciò il fatto che ce ne fosse uno solo era abbastanza improbabile.

Inoltre sappiamo che i genitori di Gert l'hanno avuta in età avanzata, con diversi problemi nel concepirla: e se si fossero aiutati con la genetica? Se da qualche parte fossero immagazzinate altre Gert, proprio come i dinosauri?

Volevamo percorrere questa strada e ricostituire il team originale. C'è un momento in cui Alex, dopo essere morto, appare in sogno a uno dei suoi compagni; nessuno però ne aveva mai parlato, quell'elemento non era mai stato sviluppato, perciò volevamo riallacciare tutti i fili della storia...

Per questo Chase è finito in coma: si sarebbe trovato in una dimensione a metà tra la vita e la morte, dove avrebbe incontrato lo spirito di Alex e avrebbe potuto tentare di riformare la squadra originale.

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