Eric Powell parla del suo lavoro per la biografia di Ed Gein
Did You Hear What Eddie Gein Done? sarà una storia di orrore psicologico molto aderente ai fatti storici: parola di Eric Powell
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Eric Powell - Non so dire con certezza perché Gein abbia avuto un impatto così importante sulla narrativa popolare, ma indubbiamente è un fatto. Il suo caso ha ispirato tre dei più grandi film dell'orrore mai girati. Certamente ci sono un sacco di psicopatici esistiti che hanno fatto cose molto peggiori, ma forse alla base di questo fascino c'è la sua stranezza. Il fatto che tutto questo sia accaduto negli anni Cinquanta, in cui l'America era ipersterilizzata, ad esempio.
Ma, sia come sia, è diventato una figura che non sembra mai sbiadire. Il nostro libro lo definirei una profonda esplorazione della situazione familiare che ha contribuito a formare un necrofilo assassino e del modo in cui i suoi crimini scioccanti abbiano avuto impatto sulla società.
Per me, questo è stato un lavoro del tutto diverso dagli altri, specialmente in scrittura. Non avevo mai trattato una storia non fittizia. La verifica dei fatti e la ricerca che ho dovuto portare a termine è stata spaventosa. Per fortuna avevo Harlod al mio fianco che non solo è un fenomeno scrittore di storie criminali, ma un esperto di Gein. I miei altri lavori, con l'eccezione di Big Man Plans, sono per lo più fantasia, ma questa storia è immersa in una tragedia reale e il peso del dolore causato comporta una cura superiore.
Il progetto, edito dal piccolo editore Albatross e finanziato su Kickstarter, ha preso la via del crowdfunding perché per Powell si tratta di una strategia rilassante: niente grandi somme investite in un'edizione che deve essere di qualità elevatissima.
Eric Powell - Da fan da sempre dell'horror, amo Psycho, Non aprite quella porta e Il silenzio degli innocenti, ma quei film prendono elementi della storia di Gein per poi costruire un loro personaggio, che non lo rappresenta fedelmente. Noi operiamo una drammatizzazione dei fatti storici, utilizzando le migliori prove a disposizione.
Quindi no, non li ho rivisti per trarre ispirazione, che invece ho trovato nei giornali dell'epoca. Inoltre mi sono procurato le riviste d'avventura per adulti che Ed Gein leggeva. Attraverso le foto di laboratorio, sono riuscito a scovare alcuni titoli che stavano a casa sua e a leggere poi un po' del materiale che lo ossessionava.
Il genere true crime sembra andare per la maggiore in questo periodo e credo sia un'ottima cosa. Pensiamo al podcast My Favourite Murder. Non c'è modo di provarlo, ma sono certo che gli slogan "f***ulo la gentilezza" e "restate sexy, non fatevi ammazzare" abbiano salvato delle vite.
Educare la gente al comprendere il comportamento di un sociopatico e insegnarle come evitare situazioni pericolose è importante. E poi si assiste in continuazione a casi risolti da investigatori amatoriali. Pazzesco! Più comprendiamo la mente dei sociopatici violenti, più possibilità abbiamo di salvare le vittime e catturarli.
L'opera, ovviamente, usa i mezzi della narrativa per rendere gli eventi più interessanti ma si propone anche di restare estremamente fedele ai fatti storici, con moltissime note che segnalano sempre al lettore dove e come i vuoti siano stati riempiti dalla fantasia degli autori.
Eric Powell - Io e Harold siamo in sintonia sulla scelta di ciò che avremmo incluso nella storia. Non volevamo dar vita a un fumetto che sfruttasse la vicenda con faciloneria. Se vi aspettate di vedere vignette in cui Ed Gein taglia genitali, siete fuori strada. Saremo nell'orrore psicologico più che su quello visivo.
Ci sono un sacco di momenti inquietanti, però. E come Hitchcock con Psycho, credo che l'immagine che una persona può crearsi nella mente sia peggiore di qualunque io vi possa mostrare. C'è solo da preparare la scena a modo.
Posso assicurarvi che non ritrarremo Gein come una persona con cui ci si possa immedesimare, ma così come lo vediamo: un individuo patetico e disturbato. So che ci sono un sacco di persone in giro che tentano di celebrare i serial killer, ma a me piace leggere storie di crimini e detestare le azioni commesse dai criminali. Quindi credo che tutto dipenda dalla percezione dei lettori.
Un po' come succede quando si parla di videogame violenti, che secondo alcuni corrompono i giovani. Se l'horror, la violenza e le storie sui criminali conducessero alla nascita di assassini psicopatici, questo Paese e questo pianeta ne sarebbero invasi.
Fonte: AITP