Ennio Morricone ha scritto il suo stesso necrologio: "Non voglio disturbare"

Ennio Morricone ha affidato al suo avvocato e amico di famiglia la lettura del suo stesso necrologio, in cui saluta i famigliari e gli ammiratori

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Ennio Morricone ha scritto il suo stesso necrologio, che è stato letto oggi ai cronisti dall'avvocato e amico di famiglia Giorgio Assumma, presso l'entrata del Campus Biomedico di Roma dove il maestro era ricoverato dopo essersi fratturato il femore e dove è morto questa notte a 91 anni.

Io Ennio Morricone sono morto.

Lo annuncio così a tutti gli amici che mi sono stati sempre vicino ed anche a quelli un po' lontani che saluto con grande affetto. Impossibile nominarli tutti.

Ma un ricordo particolare è per Peppuccio e Roberta, amici fraterni molto presenti in questi ultimi anni della nostra vita.

C'è solo una ragione che mi spinge a salutare tutti così e ad avere un funerale in forma privata: non voglio disturbare.

Saluto con tanto affetto Ines, Laura, Sara, Enzo e Norbert, per aver condiviso con me e la mia famiglia gran parte della mia vita.

Voglio ricordare con amore le mie sorelle Adriana, Maria e Franca e i loro cari e far sapere loro quanto gli ho voluto bene.

Un saluto pieno, intenso e profondo ai miei figli, Marco, Alessandra, Andrea e Giovanni, mia nuora Monica e ai miei nipoti Francesca, Valentina, Francesco e Luca.

Spero che comprendano quanto li ho amati.

Per ultima Maria (ma non ultima). A lei rinnovo l'amore straordinario che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare. A Lei il più doloroso addio.

La camera ardente, allestita al Campus Biomedico, è privata e a nessuno è concesso avvicinarsi (anche per motivi legati alle misure anti Covid). Come detto, il funerale si terrà in forma strettamente privata.

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