Emancipation, il regista difende Will Smith: "400 anni di schiavitù sono più importanti di un momento no"

Antoine Fuqua, il regista di Emancipation, spiega che il momento no di Will Smith agli Oscar è decisamente meno importante del tema del film

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Emancipation – Oltre la libertà (GUARDA IL PRIMO TRAILER), il nuovo film con Will Smith diretto da Antoine Fuqua (Training Day) che racconta la storia di Peter, un uomo nato schiavo che fugge dalla schiavitù affidandosi al suo ingegno, sarà a dicembre nei cinema (americani) e su Apple TV+, giusto in tempo per prendere parte alla prossima stagione dei premi.

A causa dei ben noti contraccolpi d'immagine subiti da Will Smith dopo lo schiaffo dato a Chris Rock durante la Notte degli Oscar (GUARDA IL VIDEO DI SCUSE) pareva che il colosso di Cupertino fosse pronto a mettere da parte Emancipation in attesa di tempi migliori puntando, invece, su Kitbag, il biopic su Napoleone interpretato da Joaquin Phoenix e diretto da Ridley Scott. Alla fine, anche grazie a delle proiezioni di prova in cui il lungometraggio è stato accolto in modo decisamente positivo, Apple ha deciso di non rimandare Emancipation e far uscire il lungometraggio di Antoine Fuqua con Will Smith a inizio dicembre.

È stato lo stesso regista a specificare, di recente, che, a quanto pare, non ci sarebbe mai stata una vera e propria discussione relativa al non fare uscire il film, confermando che la Apple ha ascoltato con estrema attenzione tutte le varie opinioni di chi aveva qualcosa da dire sul quando distribuirlo.

Emancipation è il primo lavoro di alto profilo di Will Smith dal giorno del famigerato incidente degli Oscar, un fatto che Antoine Fuqua liquida con pragmatismo:

Naturalmente volevo che le persone potessero vedere il film. La mia conversazione si basava sempre che sul fatto che "400 anni di schiavitù e brutalità sono molto più importanti di un momento no". Siamo a Hollywood, un posto dove sono accadute robe davvero pessime e in cui abbiamo visto premiate un sacco di persone che avevano fatto robe davvero sgradevoli. Apple ha considerato tutto questo e ne abbiamo parlato. Poi alla fine è stata presa una decisione ad alti livelli alla compagnia, una decisione di cui sono estremamente grato.

Parlando, più nello specifico, dell'atto di cui si è macchiato Will Smith, il filmmaker ammette di aver provato una certa difficoltà a conciliare che si trattasse di qualcosa che era stato fatto dalla stessa persona con la quale aveva lavorato alla pellicola:

Non mi sembrava potesse essere vero perché sono stato insieme a Will per due anni e non ho incontrato un essere umano più cordiale. Lo dico onestamente. Era gentile con tutti sul set. In quel momento specifico ho visto una persona molto diversa e, per tale ragione, la mia reazione è stata che quel particolare momento mi è risultato decisamente estraneo quando si tratta di Will Smith. Non posso non dire cose positive su di lui.

Emancipation: la sinossi del film con Will Smith

“Emancipation – Oltre la libertà”, il film di Apple Original Films, diretto e prodotto da Antoine Fuqua (“Training Day”, “The Equalizer”), interpretato e prodotto da Will Smith (“Una famiglia vincente – King Richard”, “La ricerca della felicità”, “Ali”), uscirà su Apple TV+ il 9 dicembre. L’annuncio è stato dato in occasione dell’anteprima organizzata insieme al NAACP (National Association for the Advancement of Colored People) durante la 51esima conferenza legislativa annuale della Congressional Black Caucus Foundation a Washington, dove Fuqua, Smith e Mary Elliott, curatrice della mostra American Slavery presso lo Smithsonian National Museum of African American History and Culture, hanno partecipato a una conversazione sul film moderata dalla commentatrice politica e culturale Angela Rye.

“Emancipation – Oltre la libertà” racconta la storia incredibile di Peter (Will Smith), un uomo nato schiavo che fugge dalla schiavitù affidandosi al suo ingegno, alla sua fede incrollabile e all’amore profondo per la sua famiglia per tentare in tutti i modi di eludere i cacciatori a sangue freddo e sopravvivere alle spietate paludi della Louisiana alla ricerca della libertà. Il film si ispira alle foto della schiena di “Whipped Peter” (Peter il fustigato) scattate durante una visita medica dell’esercito dell’Unione e pubblicate nel 1863 su Harper’s Weekly; in particolare, una delle immagini, nota come “La schiena flagellata” (The Scourged Back), che mostra la schiena nuda di Peter completamente ricoperta da cicatrici, frutto di tutte le frustate ricevute dai suoi schiavisti, contribuì alla crescente opposizione pubblica alla schiavitù.

FONTE: Vanity Fair via The Hollywood Reporter

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