Elodie ci parla di Over the Moon e ci racconta di quando, da piccola, aveva "i superpoteri"
Il nostro Andrea Bedeschi è tornato a scambiare quattro chiacchiere con Elodie in vista dell'arrivo di Over the moon su Netflix...
Per Elodie si tratta di una seconda volta con l'animazione in tempi recenti dopo il doppiaggio della Regina Barb in Trolls World Tour della DreamWorks Animation e così, a qualche mese di distanza dalla nostra chiacchierata telefonica fatta in pieno lockdown, ci siamo seduti ancora una volta a chiacchierare con lei, questa volta in una tavola rotonda virtuale su Hangout (ho specificato, nel testo, quale sono le domande poste dal sottoscritto durante l'incontro, ndr).
C'è una discussione fra Chang'e e Fei Fei che mi ha commosso molto. Piango molto quando guardo i cartoni animati, è una cosa che mi succede spesso. Mi toccano molto dal punto di vista emotivo, ma non voglio divagare troppo come mio solito. C'è questa discussione fra Fei Fei e Chang'e che trovo sia molto, molto, molto delicata. È un bell'argomento da trattare soprattutto in un film che verrà visto da famiglie e bambini. Mi ha colpita molto, chiaramente non entro nel dettaglio per evitare anticipazioni per chi vedrà il film. Ma trovo che ci siano dei momenti davvero belli specie per come parlano dell'amore a 360 gradi e di come si vivono i vari aspetti collegati a questo sentimento. Non era così scontato che in un'ora e venti di cartone animato riuscissero a trattare così bene l'argomento. Ma d'altronde il regista del film ha avuto modo di lavorare già in passato a dei capolavori dell'animazione, da Pocahontas ad Aladdin a La Bella e la Bestia, quindi magari era già abituato alla cosa proprio grazie al suo curriculum.
Guarda, immedesimata... Fei Fei si chiama come mia sorella! Ci ho rivisto tanto della mia famiglia, di mia sorella principalmente, di come eravamo da bambine, di come ci siamo vissute, di come abbiamo rattato l'argomento dell'amore che, nel cartoon, viene declinato sia come amore ormai perso che come amore poi ritrovato, l'accettazione. In questo mi sono ritrovata molto, specie pensando alla mia infanzia. Sai, m'immedesimo molto in quello che guardo, cerco di capire come farle mie, anche per cercare di risolvere quelli che magari possono essere dei miei irrisolti di vissuto personale.
La canzone del film e la tua voce entreranno nelle case di un sacco di gente, fra bambini e adulti. Come ti fa sentire questa cosa?
Mi fa sentire un po' una fatina [ridendo, ndr.]. Ed è una bella sensazione anche perché sono legatissima al mondo dell'animazione che, per me, in realtà molto spesso serve di più agli adulti per aiutarli a capire delle cose che i bambini sanno già. Abbiamo una sensibilità da piccoli che poi perdiamo crescendo. Mi piace davvero poter far parte di un progetto che amo realmente e mi piace come il mondo dell'animazione riesce a trattare argomenti importanti con grande semplicità e sensibilità. E questo mi rende orgogliosa.
Come hai lavorato sulla tua versione della canzone? Hai preso spunto dall'originale o sei andata a braccio?
Ho sentito la versione in inglese e inizialmente m'era preso un colpo perché era tanto distante dalla mia vocalità e dal mio modo di cantare, ma mi piace molto mettermi alla prova, fare delle cose che mi mettono in difficoltà e non ti nego che ci sono stati dei momenti di frustrazione anche perché sono una donna dalla “capa dura”. Ascolto, ma poi voglio fare di testa mia. È un mio difetto che, talvolta, può anche essere un pregio. Quindi avere a che fare un pezzo che ha un approccio più da pop lirico, che da “semplice” pop, quindi che ha a che fare con la proiezione della voce in testa ti frustra perché non ti fa sentire all'altezza. Ti dico: non mi sono sentita all'altezza però lo volevo fare. Era più la voglia di fare questa cosa che il desiderio di sembrare bravissima. Chiaramente poi mi sono giudicata anche se è sempre più bello fare che starsi poi a giudicare, mi sono detta “vabbè ci provo, come va va”.
BadTaste: È un contesto storico abbastanza strano dove per svariate ragioni il mondo si trova un po' a procedere per fronti contrapposti. Ecco, Over the moon è una storia che presenta dei valori universali inseriti nel contesto culturale di una nazione suo malgrado sotto l'occhio del riflettore. Quanto può essere importante in un periodo come questo vedere un film come Over the moon che oltre ai valori universali è fatto da un team di creativi appartenenti a culture diverse?
In generale penso sempre che sia importante avere a che fare con delle diversità che s'incontrano. E poi la cosa che sicuramente emerge maggiormente è quella relativa al personaggio stesso di Fei Fei, è una bambina con dei sogni che fino a trentanni fa in un cartone animato difficilmente avresti visto. Cioè, una bambina può diventare una scienziata! Può andare sulla Luna e fare quello che vuole. Credo che sia un messaggio importantissimo. Tra l'altro è bellissimo perché un passaggio molto importante del film è dedicato al momento in cui la vediamo impegnata a fare una cosa ed è frustrata dal fatto di non riuscire subito a ottenere quello che vuole. Non riesce a raggiungere l'obbiettivo che si era prefissata. Ti dico che mi ha colpito perché spesso mi sono sentita frustrata in questo da bambina, perché magari non ero capace di fare certe cose. Ma perché non ci riuscivo subito. E per me anche questo è un concetto importante di cui parlare: che le bambine possono diventare delle donne con dei sogni comuni a quelli di un bambino. È questa per me la cifra più importante del film a prescindere da qualsiasi altra considerazione collegata al periodo storico attuale. Mi metto un po' al centro della questione per così dire, perché trovo molto bello il come si rivolga in maniera diretta alle ragazzine parlando loro in un determinato modo. La cosa bella di Fei Fei peraltroi è che è molto “simile” agli esseri umani “normali”. Nel senso che spesso in passato ho visto personaggi femminili troppo buoni, troppo belli, troppo poco umane e troppo senza difetti. Fei Fei, la stessa Chang'e hanno dei lati positivi, come tutti, e dei lati evidentemente negativi, come tutti. Ed è importante perché così diventano dei punti di riferimento accessibili e non impossibili. Non potrai mai essere Cenerentola, non potrai mai essere Ariel o Biancaneve sono delle donne che, probabilmente, non esistono. Personalmente mi è sempre piaciuta Pocahontas perché era una donna tutta d'u pezzo, selvaggia, molto attaccata alla natura.
BadTaste: Over the moon è la classica “want song” in cui la protagonista spiega, cantando, quello che vuole ottenere. Una prassi nata con La sirenetta. Qual è la tua “want song” preferita o, più generalmente, i tuoi brani preferiti dei cartoni animati?
Ah, ecco, sì. Sicuramente la colonna sonora di Hercules. Mi faceva letteralmente impazzire. Le Muse mi facevano sognare, capito? “Noi siamo le Muse, Dee delle arti...” mi fermo perché le so a memoria, poi c'era anche la voce di Alex Baroni che adoravo, secondo me è la colonna sonora più bella in assoluto fra quelle dei cartoni animati. Parlo per quelli che sono i miei gusti, ovviamente.
BadTaste: Perfetto.
Sono stata troppo sintetica? [ridendo, ndr.]
BadTaste: Nono, ci mancherebbe hai detto tutto quello che c'era da dire! [ridendo, ndr.] Comunque, nella storia c'è anche questo dialogo fra razionale e irrazionale no? Fei Fei crede fermamente, per tutta una serie di ragioni, a una leggenda che fin da piccola le viene raccontata da sua madre con cui aveva questo legame fortissimo. Qual è la cosa più assurda e irreale che da bambina pensavi fosse vera? Mi butto anche io e ti dico che da piccolissimo, tipo fino ai tre, quattro anni, pensavo che i bambini nascessero con delle t-shirt a righine bianche e celesti!
No, ma sta cosa è fortissima, è spettacolare, questa te la rubo!
BadTaste: Giuro! E non mi chiedere perché! Non ne ho idea!
No, seriamente, è una cosa geniale, è bellissima! Lo sai che ci sto pensando, ma devo dire che sono stata sempre molto, molto pragmatica, anche da piccolina, ero un po' assurda da questo punto di vista. Ero particolare da questo punto di vista. Però, ed è una cosa che forse c'entra marginalmente, però visto che ormai ci siamo ve la dico, ero convinta di avere un superpotere. Cioè... come spiegarlo, parlo d'invisibilità!Guarda ti racconto l'aneddoto direttamente perché è più facile. L'aneddoto sull'invisibilità: ero all'asilo e un giorno rubai delle perline. Nascondendole nelle calze. Quindi avevo le gambe con tutti questi bozzi. Però ero convinta che sotto le calze non si vedessero. E facevo la disinvolta. Ecco, riuscivo a far ridere in questi modi diciamo però poi magari non credevo a Babbo Natale. In compenso pensavo che le calze facessero sparire gli oggetti. La calza che fa sparire le perline.
BadTaste: Tipo il Mantello dell'Invisibilità di Harry Potter.
Eh, bravo, quella roba là. Avevo questo genere di convinzioni magari.
“Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria”, una co-produzione Pearl Studio e Netflix, vede come produttrici le celebri Gennie Rim e Peilin Chou. Nella versione originale del film, la voce della giovane protagonista Fei Fei è dell’attrice rivelazione Cathy Ang.
Il voice cast originale vede inoltre la presenza di Phillipa Soo (Chang’e), Robert G. Chiu (Chin), Ken Jeong (Gobi), John Cho(Papà), Ruthie Ann Miles (Mamma), Margaret Cho (Zia Ling), Kimiko Glenn (Zia Mei), Artt Butler (Zio) e Sandra Oh(Signorina Zhong).
Qualche mese fa, in occasione del lancio delle prime immagini, abbiamo avuto l’opportunità di assistere a un incontro stampa virtuale organizzato da Netflix al quale hanno partecipato il regista premio Oscar, le produttrici Gennie Rim e Peilin Chou e Cathy Ang, voce della giovane protagonista Fei Fei.
Trovate il resoconto dell’evento a questo link.
Ecco anche la sinossi:
Una brillante ragazzina, spinta dalla determinazione e dalla passione per la scienza, costruisce una navicella spaziale per andare sulla Luna e dimostrare l’esistenza della leggendaria dea che vi abita.
Una volta atterrata, rimane coinvolta in una ricerca inaspettata e scopre un luogo bizzarro popolato da creature fantastiche. Diretto dal leggendario animatore Glen Keane e prodotto da Gennie Rim e Peilin Chou, “Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria” è un’emozionante avventura musicale che racconta la capacità di andare avanti, l’accettazione di novità inattese e il potere dell’immaginazione.
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