Edison, la "clausola Scorsese" che ha salvato il film dall'ingerenza di Harvey Weinstein

La storia e il caos produttivo dietro Edison - L'uomo che illuminò il mondo, il film di Alfonso Gomez-Rejon uscito a luglio in Italia

Redattore per badtaste.


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C'è chi ha dovuto usare delle bugie e chi invece appellarsi a delle clausole contrattuali per salvare il proprio lavoro da Harvey Weinstein, come nel caso di The Current War, in Italia noto come Edison - L'uomo che illuminò il mondo.

Noto ad Hollywood fino a qualche anno fa come Harvey mani di forbice alla luce delle sue disposizioni sui montaggi dei film da lui prodotti, Weinstein ha infatti provocato non pochi problemi ad Alfonso Gomez-Rejon.

Il regista di Quel fantastico peggior anno della mia vita ha diretto un progetto incentrato sulla rivalità tra Thomas Edison e George Westinghouse, rispettivamente interpretati da Benedict Cumberbatch e Michael Shannon, arrivato nel nostro paese allo scorso luglio.

La storia produttiva del film è però stata molto turbolenta, come raccontato dal regista a Business Insider.

"C'è stato molto bullismo e intimidazione" ha commentato in riferimento a Weinstein che voleva rendere il personaggio di Thomas Edison "più simpatico" piuttosto che semplicemente umano: "Mi uccise perché voleva sterilizzare il film. Che guerra poteva esserci con entrambi i protagonisti simpatici?".

Il regista accettò le direttive che non portarono a nulla di buono: dopo la prima al Toronto International Film Festival del 2017 su internet cominciarono a fioccare commenti e recensioni decisamente poco lusinghiere.

"Fu molto doloroso per me perché stavano recensendo il film come qualcosa di definitivo quando non era neanche lontanamente vicino all'essere ultimato".

Il produttore promise allora che avrebbe rimesso mano al film ma poi scoppiò il caso Weinstein, la company dovette dichiarare la bancarotta e il film fu acquistato dalla Lantern Capital, decisa a distribuirlo nella sua versione mostrata al TIFF.

Gomez-Rejon la prese male, accettò il triste destino per il suo film e poi ci fu la scoperta: i suoi agenti trovarono nel suo contratto la "clausola Scorsese"; secondo la clausola, se il film non avesse avuto l'approvazione del regista, l'ultima parola sarebbe toccata a Martin Scorsese, produttore esecutivo.

Quando Scorsese apprese ciò che era accaduto al suo pupillo acconsentì a non dare il via libera al film a meno che Gomez-Rejon non fosse soddisfatto. Il regista tornò in sala montaggio, aggiunse e modificò scene fino ad arrivare alla versione che arriverà a giorni negli USA con il titolo The Current War - Director's Cut.

Fu necessario in totale 1 milione di dollari per coprire una revisione generale della colonna sonora, ritocchi di digitale, montaggio aggiuntivo e riprese aggiuntive.

Gomez-Rejon convinse Cumberbatch, Middleton e Hoult a tornare sul set per un giorno e aggiunse perfino una scena ispirata alla sua esperienza con Weinstein. Nella sequenza, a Tesla vengono strappati via i brevetti da un uomo d'affari con cui aveva stretto un accordo.

"Una scena per dare forma a cosa si prova quando ti strappano via la voce, che è quello che mi è successo" ha dichiarato.

Il film, tratto da una storia vera, racconta la storica gara (definita poi la “guerra delle correnti”) tra Thomas Edison e George Westinghouse. Il primo, infatti, sosteneva il principio della corrente continua da lui brevettata, mentre il secondo la corrente alternata.

Cosa ne pensate dell'interferenza di Harvey Weinstein nella post-produzione del film su Edison?

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