Edge of Tomorrow: Doug Liman parla del sequel e spera che la Warner cambi titolo al primo

Non sappiamo ancora se e quando la produzione del sequel di Edge of Tomorrow – Senza domani entrerà ufficialmente nel vivo, parla il regista

Redattrice per badtaste, illustratrice e concept artist.


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In attesa di scoprire quando la produzione del sequel di Edge of Tomorrow – Senza domani entrerà ufficialmente nel vivo, in una recente intervista con Collider il regista Doug Liman ha fornito un breve aggiornamento, spiegando che al momento tuto dipende dalla disponibilità dei due attori protagonisti.

Ecco le sue parole:

È uno di quei casi in cui se io, Tom e Emily dovessimo dire: "Siamo pronti ad approvare questo copione", il film otterrebbe il via libera. È così che funziona Hollywood, i protagonisti sono come dei guardiani. Se riesci ad avere l'ok di Tom Cruise e Emily Blunt, il film si fa.

Un paio d’anni fa Liman aveva parlato delle sue idee sul sequel di Edge of Tomorrow, spiegando che il film sarebbe stato “meno colossale del primo” perché nella nuova storia ci si potrà concentrare sui personaggi di Tom Cruise eEmily Blunt, oltre a un terzo personaggio che ruberà la scena:

Assisteremo al prosieguo della storia del primo film e del rapporto tra Tom Cruise e Emily Blunt, perché se ricordate alla fine del primo film lei non ricorda più nulla, quindi questo ci porterà in una splendida nuova direzione.

Sarà ambientato esattamente dove ci siamo fermati, ma non andrà molto in avanti, perché provocheremmo problemi con la linea temporale, visto che gli alieni hanno fatto alcuni danni.

Nel cast del primo film tratto dalla graphic novel “All You Need Is Kill” di Hiroshi Sakurazaka, oltre a Tom Cruise ed Emily Blunt, anche Bill Paxton e Charlotte Riley. Il regista ha parlato in effetti del primo capitolo e ha incolpato il titolo per dei risultati al botteghino inferiori alle aspettative:

Odiavo il titolo Edge of Tomorrow. Discussi a lungo con la Warner Bros, ma loro furono insistenti. Credo che sia un titolo sbagliato e spero ancora che venga cambiato, perché quei film hanno una vita infinita in home video.

Il titolo preferito del regista era, ricordiamo, Live. Die. Repeat.

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