Eddie Murphy torna a criticare Beverly Hills Cop 3 e l'abuso che fa di un espediente narrativo banale
Eddie Murphy ha toccato nuovamente la questione Beverly Hills Cop 3 spiegando in modo più approfondito perché il film sia così debole...
Abbiamo già segnalato le critiche fatte di recente a Beverly Hills Cop 3 da parte del suo protagonista, Eddie Murphy, rilasciate a margine della promozione stampa di Beverly Hills cop 4 (Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F). Le trovate qui.
Il motivo per cui Beverly Hills Cop 3 è così debole è perché Taggart non è nel film, il cattivo non è abbastanza malvagio e Axel non aveva un vero motivo personale alla base. Nel primo film, il migliore amico di Axel viene ucciso. Nel secondo, il suo capo viene ucciso. E poi, nel terzo, lo zio Dave è nei guai. Questo è ciò di cui tratta il film.
Puoi capire quando un film non funzionerà: quando ha una di quelle battute che hai visto milioni di volte ed è stata usata da centinaia di migliaia di film. C'era una scena in cui avevo lo zio Dave sul sedile posteriore, lui stava morendo. Guidavo e dicevo: "Non morire, amico!". Quante volte hai visto questo momento in un film? In cui qualcuno sta morendo e qualcuno dice "Non morire amico!". Se sei in un film e ti ritrovi a dover urlare "Non morire!" significa che il film non funzionerà.
Diretto da Mark Molloy, il film è stato scritto da Will Beall con Tom Gormican e Kevin Etten.
Cosa ne pensate e quanto attendete Beverly Hills Cop 4? Se siete iscritti a BadTaste+ potete dire la vostra nello spazio dei commenti qua sotto!
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FONTE: Screen Rant