Ed Brubaker su Reckless, eroe pulp dalla sensibilità postmoderna
Ed Brubaker su Reckless e sulla serie di graphic novel che lui e Sean Phillips dedicano a un eroe diverso da ogni altro loro personaggio
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Brubaker - Reckless è un progetto venuto fuori dal fatto che la nostra industria si sia fermata. Volevamo continuare a lavorare e creare qualcosa che fosse un po' divertente, una via di fuga, dato che era il genere di letture verso cui sono stato attratto durante la pandemia: vecchie serie pulp, con personaggi come Lew Archer e Travs McGee, o l'Esecutore... Ho immaginato che, dato che non avevamo idea di quanto a lungo il sistema sarebbe rimasto fermo, fosse il momento perfetto per realizzare finalmente una lunga graphic novel.
L'idea di dar vita alla nostra versione di quel genere di eroi pulp da serie a puntate sembrava grandiosa e, rapidamente, mi sono venute un po' di idee per più di una storia che riguardasse lo stesso personaggio. Quindi il progetto ha avuto sin da subito la forma di una serie di graphic novel, ognuna con una storia completa di circa centotrenta pagine.
Sin da subito ho avuto in mente le riviste degli anni Sessanta e Settanta che pubblicavano romanzi a puntate. Volevo nella copertina gli stessi annunci, fare riferimento al genere in maniera scoperta, ma cercando di portare al nostro eroe da rotocalco un po' di sensibilità postmoderna. Ci sono tutte le cose che ci si aspetta da un protagonista seriale: un nascondiglio figo, una spalla sveglia, una macchina desiderabile.
Ma tutti questi elementi sono usati per raccontare una storia un po' diversa, nelle mie intenzioni, un po' più personale e forse anche parzialmente sovversiva nel modo in usa i topos di genere. Ma se la copertina vi fa pensare a quelle riviste che si trovavano una volta nei negozi di alimentari, la cosa è decisamente voluta. Reckless viene da lì.
La sinossi in quarta di copertina definisce il protagonista un terzo rapinatore, un terzo investigatore privato e un terzo gran casinista e credo che sia un buon ritratto. Ma Reckless è anche molto di più. Non ho mai scritto un personaggio del genere. Ha un passato davvero complicato, che apprenderemo nel corso del primo volume, e le ragioni per cui fa quel che fa credo lo rendano davvero unico.
Ha un senso molto profondo dell'ingiustizia che governa il mondo, ma ha anche una visione molto apocalittica dell'umanità, a causa di ciò che gli è successo da giovane, quando era uno studente radicale. Eppure dà comunque una mano alla gente nei guai, fino al punto di rischiare la propria vita e, a volte, di macchiarsi le mani di sangue.
Una storia molto testuale, quella del primo volume di Reckless, in cui leggiamo frequentemente i pensieri del protagonista. Nonostante questo, Brubaker afferma di non aver lavorato in maniera differente dal solito, anche grazie all'intesa ormai assolutamente istintiva con Sean Phillips.
Brubaker - Il 1981 era perfetto per l'ambientazione di questa storia perché è abbastanza distante dagli anni Sessanta da farli apparire un'epoca da sogno e perduta. La storia di Ethan Reckless ruota tutta attorno ai tempi del college, all'epoca dei Weather Underground e quel che gli è capitato allora, quindi il 1981 va benissimo. Lo troviamo da ormai dieci anni immerso nella sua nuova vita, in un mondo che gli appare oscuro e condannato.
La Guerra Fredda è ancora in corso e la gente viene assassinata. Ora gli è chiaro che gli anni Settanta sono stati molto più bui del decennio precedente e gli Ottanta ne sono i postumi. Guardarsi indietro è sempre interessante, perché la gente celebra molto gli anni Ottanta, ma in realtà appaiono freddi e incasinatissimi ora che li abbiamo passati da così tanto tempo.
Niente capitoli, niente suddivisione interna della vicenda. Il primo volume di Reckless è un'opera unitaria e coerente, cui ne seguiranno altre. Il secondo libro, Friend of the Devil, arriverà in aprile e sarà ambientato quattro anni più tardi. Il terzo volume è previsto per l'autunno del 2021. E prepariamoci, perché Brubaker e Phillips sono intenzionati a restare concentrati su questo formato per un po'.
Brubaker - Abbiamo la fortuna di avere costruito un pubblico che desidera questo genere di storie da noi e di essere abbastanza veloci nello scrivere e disegnare da poterne pubblicare un paio all'anno, il che ci consente di abbracciare questo formato. Sentiamo di essere più motivati che mai, perché entrambi ci stiamo divertendo un mondo e siamo i primi a non veder l'ora che escano le storie. Siamo diventati ossessionanti anche sulla stampa e il design dei nostri prodotti.
Fonte: Games Radar