Ed Brubaker parla di Pulp, tre graphic novel in arrivo
C'è un trauma molto personale all'origine di Pulp, la nuova graphic novel scritta da Ed Brubaker, che parla anche della prossima storia con Sean Phillips
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Brubaker - Dato che non siamo ancora pronti per l'annuncio ufficiale, eccomi qui a dirvi quel che posso. Il nostro prossimo progetto è una serie, ma non sarà pubblicata in albi singoli. Sarà composta da graphic novel, ognuna racconterà una storia completa e avrà lo stesso protagonista. Si tratta di qualcosa di completamente nuovo, che mi è venuto in mente all'inizio del lockdown per la pandemia, ma assolutamente non ispirato a quell'evento. Tutt'altro.
Sean è appena arrivato a pagina 67 e deve ancora disegnare metà del primo volume, quindi non aspettatevi formati simili a quelli di Pulp o I miei eroi sono sempre stati tossici. Saranno volumi più lunghi. Ne pubblicheremo tre nel corso del prossimo anno, cosa che credo non sia mai stata fatta nella storia dei comics. Tre graphic novel in un anno da parte di un solo team creativo. Se siete nostri lettori da molto tempo, avrete a disposizione più materiale che mai.
A proposito di Pulp, la storia uscita il mese scorso negli Stati Uniti, Ed Brubaker ha voluto rivelare alcuni eventi molto personali che hanno ispirato la trama, ambientata negli anni della Grande Depressione.
Brubaker - L'anno scorso sono quasi annegato. Sono stato catturato dalla corrente per quasi mezz'ora e ho dovuto faticare per tornare a riva. Continuavo a cercare di prendere l'onda in modo corretto, prima di capire che ormai ero bloccato e, quando me ne sono accorto, ero esausto. Anche se sapevo cos'avrei dovuto fare, nuotare di lato e con angolazione, sono andato nel panico e ho continuato a cercare di procedere contro la marea.
Sono stato molto fortunato, perché un giovanotto coraggioso si è gettato nella corrente per salvarmi e siamo riusciti, con grande fatica, a tornare a riva. Sono arrivato al punto in cui ero abbastanza sicuro si non farcela. Mia moglie era sulla spiaggia, al telefono con il 911. Una giornata straziante e, per un bel po' di tempo, ogni volta che chiudevo gli occhi mi vedevo ancora in acqua, a chiamare aiuto, cercando di salvarmi. Non riuscivo a dormire, perché immaginavo sempre di essere in acqua, con le onde che mi si facevano attorno sempre più alte.Pulp è la prima storia che ho scritto dopo quel giorno e ci sono degli elementi molto evidenti che fanno riferimento a quegli eventi in mare, in cui rivedo me stesso che tento di accettare la paura che ho sentito. Non appena ho iniziato a scrivere questo western, la storia è diventata quello che è: la vicenda di un uomo che sta morendo che ripercorre la propria vita, mentre il mondo attorno a lui diventa uno spettacolo orripilante.
Un fumetto carico di introspezione, quindi, con cui Ed Brubaker ha voluto affrontare il trauma subito e le sue conseguenze. Una chiave di lettura ancor più interessante di quest'opera, quando anche noi Italiani l'avremo per le mani, tradotta nella nostra lingua.
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