EA: In Medal of Honor Warfighter "L'autenticità è tutto per noi"

Condividi

Nell'intervista, diversi commenti anche sul multiplayer...

Un’intervista del sito CVC al direttore creativo EA Richard Farrelly ha messo in luce alcuni degli elementi basilari di Medal of Honor: Warfighter.

Nello specifico: simulazione vs autenticità. Sulla questione Farrelly ha detto:
 

[L’autenticità] è tutto per noi. Penso che sia cià che separa Medal of Honor dagli altri ragazzi. La prendiamo molto seriamente. Senza quella, un’interessante ambientazione e storia… siamo una pistola galleggiante in un mondo virtuale. Almeno, è così che noi la vediamo[…] questa è l’identità di Medal of Honor. Rispettare i soldati e raccontare la storia dai loro punti di vista.

La nostra prerogativa è fare un gioco, non stiamo sviluppando un simulatore. Altri giochi si occupano di ciò e lo fanno bene. Il nostro atteggiamento è dare al giocatore una sensazione immersiva, autentica e farlo sentire parte di quei ragazzi. Fortunatamente per noi un sacco dei consulenti Tier 1 sono giocatori, quindi capiscono molto bene quell’atteggiamento. Loro diranno: “Ecco come sfondiamo realmente una porta, ma è noioso”
 


 

Nel resto dell’intervista il direttore creativo si è concentrato sugli aspetti multiplayer del gioco. Non ha rilasciato nuove informazioni sulla modalità cooperativa, ma ha parlato di un’arena di gioco Blue vs Blue che risolverà una volta per tutte le annose discussioni su “Chi è migliore? I SAS o i SEAL?”

Il gioco esce ad ottobre, per PC, Playstation 3 e Xbox360

Continua a leggere su BadTaste