Dynamite, Warren Ellis: Torno ai personaggi su licenza solo per James Bond
Le avventure dello 007 di Ian Fleming continuano a fumetti grazie a Warren Ellis e Jason Masters, che ne proseguono la storia in James Bond: VARGR
Nel prepararmi a narrare le avventure di James Bond ho dovuto scegliere da che punto della sua storia partire. I lettori sono abituati a prendere in considerazione i romanzi di 007 come racconti singoli, autoconclusivi. Ma per me i romanzi di Ian Fleming sono un’unica grande storia. La gente si dimentica che Bond cresce e cambia nel corso di quei libri. È un arco narrativo unico. Un uomo ordinario, dalle aspirazioni semplici, che viene proiettato in situazioni straordinarie, che esigono da lui un prezzo fisico e mentale tremendo.
Naturalmente avevo bisogno di un cast di supporto, ma Bond ha pochissimi amici. In pratica vedremo principalmente Bill Tanner, in quanto la nostra serie si integra con il ciclo dei romanzi originali di Fleming, e il rapporto di Bond con Felix Leiter è un po’ diverso rispetto a quello dei film. Naturalmente non potremo fare a meno di M, Moneypenny e del Maggiore Boothroyd. Quanto allo stesso Bond, una delle differenze essenziali rispetto alla versione cinematografica è che non gli passa mai per la testa di considerarsi “la migliore spia del mondo”. È un servitore civile, uno strumento del governo: “l’arma silenziosa per la politica estera dell’Inghilterra”, come amava definirlo Fleming.
Avevo lavorato a vari titoli su licenza in passato e non l’ho più fatto negli ultimi dieci anni. Il che dovrebbe farvi capire come la penso. La combinazione tra editor intelligenti ed enti licenziatari intelligenti è molto rara. Io e gli eredi Fleming abbiamo avuto un lungo incontro ai loro uffici di Londra prima di stringere un accordo, e il fatto che ora io stia parlando di questa serie la dice lunga sulla loro affidabilità.Jason Masters realizza assieme a me metà del fumetto in ogni senso del termine. Fleming era solito scrivere due stesure di ogni libro: una per fissare la trama e un’altra per descrivere in dettaglio l’ambientazione e la vita degli scenari. Possiamo dire che Jason è a tutti gli effetti il lato destro del cervello di Ian Fleming in questa serie.
Fonte: Newsarama