Dynamite: Warren Ellis presenta il James Bond del ventunesimo secolo

Warren Ellis parla del suo James Bond, più ispirato alla figura dei romanzi che a quella, globalmente nota, del cinema

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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La più famosa spia inglese al mondo e uno dei maestri del fumetto britannico insieme. Come dovreste sapere, Warren Ellis è il designato autore dei fumetti di James Bond targati Dynamite. Il primo arco narrativo, intitolato VARGR, debutterà a novembre con le matite di Jason Masters. Comic Book Resources non si è lasciata scappare l'occasione di intervistare lo sceneggiatore e noi siamo pronti a proporvi i punti salienti della chiacchierata.

JamesBond 007 #1 - Cover A di Dom ReardonBond è una delle grandi icone britanniche. Una volta capito che avrei potuto lavorare direttamente con il materiale originale di Ian Fleming, non ho potuto dir di no. 007 ha una lunga storia fumettistica, tra adattamenti dei romanzi e storie originali. Non potevo esimermi dal dire la mia su un personaggio del genere.

Personalmente, sono sempre stato attratto soprattutto dal Bond dei libri, meno da quello del cinema. Fleming è grande nel mostrare quanto James soffra per il suo lavoro, quanto sia a volte stupido, altre crudele, fuori dal mondo e sempre sotto tensione.

Mantenendo tutti i difetti da cui il personaggio del grande schermo è stato depurato, 007 risulta molto più vero e profondo. Ad esempio beve bourbon, non Martini; ha molte più cicatrici, sia dentro che fuori; soprattutto, è molto, molto più cattivo.

Ellis descrive il Bond originale come sessista, razzista, omofobico e, non ultimo, un omicida. Il personaggio dei fumetti ha dei contorni più sfumati, ma parte sempre da questa base per la sua genesi. Si può essere misantropi senza essere bigotti, dice lo sceneggiatore. Il cambiamento più grosso dipende dal fatto che questo è uno 007 del Ventunesimo Secolo, non del 1962.

Questo ammodernamento va annoverato in gran parte tra i meriti di Jason Masters. Jason è un grandissimo disegnatore di ambienti: architetture, paesaggi, strade. Rende davvero realistici i mondi che dipinge. Inoltre è un artista molo ambizioso, il che lo rende disponibile a tentare sempre qualcosa di nuovo. Adoro la sottigliezza della sua linea e, grazie al cielo, lui è un fanatico dei dettagli quanto lo sono io. Il che è cruciale.

Fleming scriveva sempre due stesure dei suoi racconti: la prima con gli eventi e la seconda in cui aggiungeva i dettagli: ecco perché Jason era l'uomo perfetto per il lavoro. Io mi butto nella ricerca e lui è sempre in grado di includere i particolari che scopro nelle tavole.

Ellis racconta che il James Bond dei libri è sempre impegnato contro avversari che sono sia nemici globali che una minaccia personale nei suoi confronti. Particolare che sarà conservato in VARGR. La storia riguarda in qualche modo le droghe, un particolare aggiunto rispetto all'originale.

Per il resto, saremo molto fedeli allo spirito e anche a molti topos di Fleming. Impossibile farsi mancare dei nemici deformi, ad esempio.

L'intervista è corredata dalle variant cover per il primo numero. Le trovate qui sotto in una sontuosa galleria di immagini.

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Fonte: Comic Book Resources

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