Dumb Money: il regista racconta come è stato coinvolto personalmente nella vicenda delle azioni Gamestop

Craig Gillespie, regista di Dumb Money, racconta come è stato coinvolto personalmente nella vicenda delle azioni Gamestop

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Dumb Money, ora nelle sale statunitensi (GUARDA IL TRAILER), racconta la vicenda che ha coinvolto le azioni di GameStop a Wall Street nel gennaio del 2021. Gli appartenenti a un gruppo Reddit avevano infatti deciso di iniziare a investire su GameStop con l’esplicito obiettivo di rovinare i giganteschi fondi d’investimento che speculano sulla perdita di valore di queste società, e c'erano riusciti, non senza conseguenze (qui i dettagli).

In un'intervista con Deadline, il registadel film, Craig Gillespie (Tonya, Pam & Tommy), ha rivelato di essere stato introdotto alla vicenda dal figlio:

Mio figlio faceva scommesse a Wall Street. All'epoca aveva 24 anni e viveva con noi durante il Covid, come accadeva in molte famiglie. Quindi ne abbiamo sentito parlare per mesi. Era entrato molto presto. Stava provando anche altri titoli. Quando questo ha iniziato a crescere, ha iniziato a andare molto bene. Aveva delle opzioni, in maniera molto simile alla traiettoria dei ragazzi del college [nel film]. Ha iniziato a farlo in un periodo molto intenso di due settimane e poi un giorno si è alzato alle 6 del mattino prima dell'[apertura] del mercato per controllare, ogni tre minuti, andando a letto alle tre del mattino dopo aver controllato l'Europa, cercando di capire quando avrebbe venduto. Ma controllando ogni commento sulla vicenda, quando Elon Musk twittava GameStop, facendo impennare il prezzo. Mark Cuban che interviene e dice qualcosa, e tutti i commenti. Condivideva tutto questo con noi e noi eravamo un po' come i genitori di Keith Gill [l'analista finanziario che ha fatto nascere il movimento, interpretato nel film da Paul Dano]. Il suo investimento era molto piccolo, moltiplicato per 50 volte.

Così, è stato poi coinvolto in prima persona:

L'ho osservato per tre mesi in questa corsa sfrenata. Ho pensato: "Voglio farlo anche io" e ho comprato un'opzione. Mi sono informato molto rapidamente su cosa fosse un'opzione. Un'opzione è un gioco d'azzardo ad alto rischio che è consentito solo negli Stati Uniti. È molto complicato, ma la versione molto semplice è che si sceglie un numero che l'azione raggiungerà in un certo periodo di tempo, che sia una settimana, due settimane o un paio di mesi. Se lo raggiunge, si ottiene un enorme ritorno sul proprio investimento. Se non lo fa, si perde tutto. Quattro giorni dopo, ho chiesto a mio figlio: "Come stiamo andando?". Lui mi dice: "Oh, abbiamo perso tutto". E io: "Abbiamo perso? E lui: "Sì, non abbiamo più niente". Diecimila dollari. In quattro giorni.

Passando a Dumb Money, il regista spiega come si differenzi da altri film sul tema:

Credo che questo sia molto diverso da La grande scommessa e da molti film sulla finanza che trattano della comunità bancaria. Si tratta di un film sull'uomo comune e al centro di questo c'è Keith Gill e la ragione per cui è nato questo movimento, la frustrazione del Paese per quello che sta succedendo con questa disparità di ricchezza. Questi uomini comuni stanno scommettendo i risparmi di una vita, in molti casi, e la loro vita cambierà per sempre se il colpo va a segno. C'è il personaggio di America Ferrera, che rappresenta un'ampia porzione di persone coinvolte in questa vicenda. È un'infermiera, a un certo punto si ritrova con mezzo milione di dollari. È come se sperassi che venda, fai il tifo per lei. Se perde, si ritrova a non poter pagare il mutuo e le bollette. La posta in gioco è astronomica in questo momento così intenso per loro. È una cosa per cui è molto facile fare il tifo.

Nella vicenda, il regista rintraccia così un sentimento simile a quello che percepiamo negli scioperi attualmente in corso a Hollywood:

Quella frustrazione, quella voce, che era così dilagante all'epoca del Covid, e la stiamo sentendo di nuovo con lo sciopero. È esattamente la stessa dinamica. Questa disparità di ricchezza per cui le persone vogliono che gli altri siano ritenuti responsabili. È per questo che voleva essere ferita. C'erano persone a cui non importava se avessero perso i soldi, purché avessero fatto fallire il fondo speculativo. Per loro era più importante dei loro guadagni personali. E così si è trovata a cavalcare messaggio. Le ragazze del college sono in conflitto perché l'ideologia è contraria a che loro vendano ma loro hanno venduto al momento giusto e hanno tratto enormi profitti. C'era quindi questo interessante enigma morale con il messaggio che era in contrasto con il capitalismo. Quella frustrazione, quell'indignazione, è ciò a cui puntavo per tutto il terzo atto del film. Continuavo a dire che se avessimo fatto il film nel modo giusto, la gente avrebbe dovuto guardarlo ed essere indignata. Anche se è una corsa selvaggia, divertente ed intensa. Voglio che la gente lo colgae per questo si mobiliti.

Si può dire che si è mobilitati in qualsiasi modo si voglia come comunità per andare là fuori. Ci sono gli scioperi in corso in questo momento. Spero che questo rinvigorisca la fiducia in ciò che chiedono e che tengano duro. Si tratta solo di responsabilizzare le persone e il modo in cui lo si vede, che si tratti di proteste o scioperi o di appelli ai membri del Congresso, si tratta semplicemente di essere consapevoli di queste opportunità che si stanno presentando e di avere una voce in capitolo.

Cosa ne pensate delle parole di Craig Gillespie su Dumb Money? Lasciate un commento!

FONTE: Deadline

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