Duke Nukem Forever, il ritorno del Duca

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Dopo 13 anni di attesa arriva Duke Nukem Forever: abbiamo "incontrato" il Duca durante la presentazione a Milano...

Lo aspettavo dal 1998, quando doveva essere pubblicato usando il motore grafico di Quake 2. Tutti lo davano per cancellato, molti sono arrivati a dichiarare che non fosse mai esistito, ma i fan sapevano che Duke non era scomparso e che aspettava di tornare a salvare la terra quando ci sarebbe stato bisogno di lui.

Il duca, pur non essendo presente sugli scaffali, è riuscito comunque negli anni a fare parlare di sè. Infatti, a causa degli incredibili ritardi di produzione, Duke Nukem Forever ha vinto la classifica Wired News' Vaporware Awards (Premi di Wired News per il software vaporware) nel 2001, nel 2002 e nel 2005; nel 2003 non è stato classificato per aver superato tutti i record di ritardo, ma gli è stato assegnato da Wired il Lifetime Achievement Award.

Il 3 settembre 2010, 2K Games ha presentato una nuova demo giocabile al Penny Arcade Expo, confermando che Gearbox Software si stava occupando del gioco e che l'uscita era prevista per il 2011. I più dubitavano, attendendo ulteriori ritardi... Ma venerdì 13 maggio a Milano, dopo 13 anni di sviluppo, siamo riusciti ad incontrarlo finalmente e ora sappiamo che il duca è vivo e vegeto, e pronto a salvare la terra un'altra volta a partire dal 10 giugno 2011 (...forse?).

Qui potrei terminare l'articolo, perchè chi è che non conosce la storia, le caratteristiche e il carisma del duca? Chi non sa come la sua sola presenza basti a rendere un'ordinario sparatutto... L'ORDINARIO sparatutto?
Ok, probabilmente tutti quei videogiocatori cresciuti a pane e next gen al di sotto dei 28-30 anni.
 

Iniziamo allora a parlare della trama. Dopo 12 anni dalla loro sconfitta gli alieni sono tornati per invadere la terra, prendere le ragazze e vendicarsi del Duca. A costo di commettere spoiler sulla trama, desidero approfondirla maggiormente anticipando che agli alieni interessano soprattutto le belle ragazze e la cosa altera non poco il nostro duca, che da solo decide di dare battaglia agli invasori. Profondo.

Ma chi è realmente Duke, qual è il suo background, quali sono le ragioni che lo spingono ad agire
da eroe, quale pensieri si celano dietro quegli occhiali scuri e quel taglio a spazzola? La domada che la maggior parte delle software house negli anni 90 si ponevano aveva come risposta “chissene”: il Duca è un personaggio atipico nel mondo dei videogiochi degli anni 90. In un mondo di sparatutto in prima persona, dove si guardava di più alla grafica dell'arma che all'uomo (o insieme di pixel) che la impugnava, 3D Realms Aveva creato un protagonista talmente sopra le righe da spaccare lo schermo e riuscire a diventare una celebrità.

Duke è tutto muscoli e poco cervello con un machismo, che ricordano molto da vicino lo Iena Plissken  interpretato da Kurt Russell in Fuga da New York, che sbeffeggiava gli avversari e trattava le donne come oggetti.

Il successo di Duke Nukem 3D (prequel di Duke Nuke Forever) è dovuto allo stile dissacrante e al carattere prettamente maschilista del protagonista, che oltre a commettere atti violenti, ne compie altri assolutamente singolari e insoliti per un'epoca dove il protagonista degli sparatutto in prima persona era di solito un taciturno soldato o marine. Per esempio:

  • Per diventare più veloce, Duke assume steroidi;

  • Duke urina liberamente nei bagni senza nascondere la soddisfazione per la cosa;

  • Può rompere WC e idranti per berne l'acqua e rigenerare la salute;

  • Premendo i tasti funzione (versione PC) Duke pronuncia frasi molto colorite;

  • Nei night club Duke paga le spogliarelliste;

  • Duke prende in giro i nemici dopo averli uccisi;

  • Pestando delle feci lasciate in terra, Duke si lamenta;

  • Duke irrompe in cinema a luci rosse;

  • Al termine della missione finale, per festeggiare Duke non si risparmia, portandosi a letto una donna (solo udibile).

Tutto all'interno del mondo di Duke Nukem 3D era progettato per divertire: non si troveranno mai contenuti fortemente pornografici e quelli presenti, oltre a essere soft, non sono mai fini a se stessi, ma sempre inseriti in un contesto umoristico, spesso ironico.
 

L'ironia e l'umorismo contraddistinguono anche questo sequel, tant'è che la storia inizia con Duke che, ormai ricchissimo, gioca nel Casinò di sua proprietà al gioco a lui dedicato dopo aver salvato il mondo anni prima, e alla domanda di una ragazza vicino a lui che gli chiede “com'è, è bello?“, il duca risponde "Deve per forza esserlo, ci hanno impiegato dodici anni per farlo!": impossibile che ai fan non strappi una risata liberatoria.

Proprio qui forse sta il punto debole di Duke Nukem Forever: l'hype.

Infatti la lunga gestazione ha creato qualche problema al reparto grafico, che sebbene accettabile non può certo competere con i blockbuster attuali. Bisognerà poi vedere se passare 12 anni spaparanzato nel proprio casinò a Las Vegas non abbia ammorbidito il vecchio Duke, e soprattutto se il suo modo scanzonato e ignorante di affrontare il pericolo faccia ancora presa sui giocatori del nuovo millennio.

Ci sono poi quei videogiocatori di vecchia data che non hanno bisogno di una trama per fare a pezzi degli extraterrestri giunti con intenti ostili sul nostro pianeta, che non faranno inutili commenti su leggi fisiche e su qualche bug grafico: esiste comunque la possibilità che questi nostalgici, posti di fronte al Nuovo Duke, preferiscano ancora quel capolavoro assoluto che era Duke Nukem 3D. Quello che 12 anni fa li faceva sbellicare dalle risate, oggi al massimo gli strapperà un sorriso a denti stretti: i fan del duca in questi 12 anni potrebbero essere cresciuti più di lui...

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