Drastico calo di riviste manga in Giappone nel 2018

Indaghiamo nel dettaglio il fenomeno nipponico legato alla fruizione alternativa dei manga

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Bessatsu Hana to Yume (marzo 2018)

Non sono buone le notizie che arrivano dal mondo del Fumetto giapponese, almeno per quanto riguarda il tradizionale canale cartaceo dei manga, che prima di essere raccolti in tankobon, vengono solitamente serializzati in capitoli sulle riviste appartenenti alle varie case editrici.

Come riportato recentemente dal sito nipponico Sankei News, sarebbero ben dodici i magazine ad aver chiuso i battenti nei primi sei mesi del 2018. Il motivo della cancellazione è naturalmente dovuto alla drastica riduzione di copie vendute, legata soprattutto al nuovo modo di fruire il medium sequenziale, oggi disponibile in formato digitale su smartphone e device di ogni genere.

La platea di lettori del Sol Levante sembra sempre più interessata a leggere manga su piattaforme alternative al classico supporto in cellulosa, com'è già consuetudine per i loro vicini della Corea del Sud, per quanto che concerne i manhwa.

Dal 1995 a oggi, l'anno peggiore per le riviste di fumetti giapponesi è stato il 2014, con quattordici cancellazioni nella prima metà dell'anno e un totale di trentasei entro dicembre; la maggior parte erano pubblicazioni periodiche non così conosciute, ma tornando al 2018 si parla di testate ben note ai fan come Bessatsu Hana to Yume e Young Animal Arashi (di Hakusensha), You Magazine (Shueisha) e Monthly Comic Birz (Gentosha).

Secondo il professor Yashio Uemura, esperto di editoria, la diffusione dilagante di app che offrono gratuitamente fumetti e basate su uno scorrimento verticale delle tavole renderebbe più complicata - se non addirittura innaturale - la lettura orizzontale del mezzo cartaceo alle giovani generazioni digitali.

Dall'altro lato, un collega di studi di Uemura, il ricercatore Kyohei Shibata, sostiene che alcune riviste abbiano adottato metodi creativi per opporsi al declino, specialmente allegando al magazine dei gadget inerenti personaggi delle serie più note. A questo proposito, Shonen Sunday S, edita da Shogakukan, ha visto andare esauriti e in ristampa il numero 31 a giugno e il 35 a luglio, entrambi incentrati su Detective Conan, opera di Gosho Aoyama.

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Fonte: Anime News Network

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