Dracula: Jonathan Rhys Meyers sul 'suo' celebre vampiro
L'attore irlandese spiega il suo approccio all'iconico vampiro
L'attore irlandese ha confidato all'Huffington Post che ha inizialmente esitato quando gli è stata offerta la parte, sperando di poter avere ruoli più "normali".
“Se tutti i vampiri in tutti i film che sono stati fatti assomigliassero a Klaus Kinski in Nosferatu nessuno sarebbe interessato a loro. Appena li hanno resi un po' attraenti è cambiata la situazione”.
Gli elementi considerati immancabili in una storia di vampiri saranno quindi del tutto, o quasi, mancanti:
“Non volevo fare troppe scene in cui morde il collo delle persone. E' una cosa che diventa noiosa. Nessun pipistrello, niente aglio. Ero anche un po' esitante per quanto riguarda i crocifissi”.
Gli aspetti sovrannaturali sono stati invece sostituiti da un mondo di ineguaglianza sociale, tecnologia in rapida evoluzione, atmosfera steam-punk:
“Volevamo fare qualcosa di diverso, che portasse in quel momento storico un po' delle battaglie moderne che stiamo affrontando: la politica, i soldi, il petrolio. Non volevo andare e fare un dramma storico stantio. Perché la Londra dell'epoca Vittoriana a quel tempo non era stantia. Era un periodo molto intenso ed entusiastico”,
ha spiegato il protagonista.
Jonathan Rhys Meyers ha voluto però sottolineare che Dracula, nonostante possa sembrarlo, non è un eroe ma un mostro con un pizzico di umanità:
“Deve perdere. Questa è la cosa che mi piace di lui. E' un mostro nel peggiore dei posti possibili - in un mondo di umani. E sappiamo cosa siano in grado di fare gli esseri umani”.
La star di Dracula ha poi ricordato che recitare nella terza e quarta stagione della serie I Tudors gli ha creato qualche problema:
“Non riuscivo ad aumentare di peso nemmeno se mangiavo 150milioni di piatti di pasta ogni settimana. Avevo 32 anni quando interpretavo Enrico all'età di 54. Quindi per me è stato un po' difficile...avrei volentieri lasciato il mio personaggio a un uomo più anziano”.
Fonte: HuffingtonPost