Dopo Edgar Wright, undici celebri separazioni dietro la macchina da presa

L'addio di Edgar Wright ad Ant-Man è solo l'ultimo di una lunga scia di separazioni dietro la macchina da presa. Ne ripercorriamo undici...

Mi occupo di Badtaste dal 2004 con l'aiuto di un grande team.


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Articolo a cura di Daniele Pugliese

Girare un film non è mai semplice, specie se ci sono di mezzo tantissimi soldi. Il regista deve spesso rinunciare ad una parte della propria libertà creativa per assecondare le richieste dello studio, ma in alcuni casi trovare il giusto punto di equilibrio diventa impossibile e così l’”esonero” del regista per divergenze creative è inevitabile.

Edgar Wright, che ha da poco lasciato la regia di Ant-Man (il nostro commento su BadTaste News), è solo l’ultimo di una lunga lista di filmmaker che si sono allontanati dal loro progetto:

Sam Raimi - Spider-Man 4

Raimi, dopo aver fatto incassare alla Sony oltre 2 miliardi di dollari con i primi tre Spider-Man, pensava di essersi guadagnato il diritto di girare Spider-Man 4 libero da “catene produttive”. Sbagliato. Non gradendo i “suggerimenti” provenienti dai piani alti dello studio, finisce per dare le dimissioni.

Joss Whedon - Wonder Woman

L’attuale guru dei Marvel Studios ha lavorato per circa due anni all’adattamento cinematografico del fumetto DC Wonder Woman prima di essere licenziato. Nel frattempo, il film sull’eroina amazzone non ha visto la luce.

Matthew Vaughn - Thor

Il tono fantasy che Vaughn intendeva dare alla pellicola ha causato numerosi attriti con i Marvel Studios. Risultato: Vaughn out, Branagh in.

Patti Jenkins - Thor: The Dark World

L’acclamata regista di Monster non ha fatto nemmeno in tempo ad esporre le sue idee che è stata rimpiazzata con Alan Taylor.

Len Wiseman - Iron Man

Dopo anni di progetti andati in fumo, Len Wiseman sembrava essere il regista giusto per portare l’uomo di ferro al cinema. Giovane, tante idee, Wiseman aveva al suo attivo due film di discreto successo (gli horror-action Underworld e Underworld: Evolution). Il problema è stato proprio questo, la Marvel non voleva un regista troppo “dark”. Dopo alcuni mesi di lavoro, Wiseman ha capito di non avere più la fiducia dello studio e lasciato in favore di Favreau.

Joe Carnahan - Il giustiziere della notte

Non le ha certo mandate a dire Joe Carnahan al presidente della MGM Jonathan Glickman. Il regista di Smokin’ Aces e The Grey ha abbandonato il remake del Giustiziere della notte sbattendo la porta e scagliandosi contro il presidente dello studio reo di avergli imposto Bruce Willis come star del suo film. Al posto di Carnahan è stato preso il giovane Gerardo Naranjo.

Anthony Mann - Spartacus

Il regista Anthony Mann ha litigato con il protagonista, e produttore, Kirk Douglas che a quel punto ha deciso di cacciarlo in corso d’opera chiamando Stanley Kubrick al suo posto.

Mark Romanek - Wolfman

Il tormentato remake di Wolfman ha perso il suo regista, Mark Romanek, a poche settimane dall’inizio delle riprese per disaccordi sul budget e sui tempi di realizzazione della pellicola. Il veterano Joe Johnston ha preso le redini del progetto.

Paul Schrader - L’Esorcista: la genesi

Schrader è stato licenziato dal set del prequel de L’esorcista a riprese quasi ultimate perché la sua versione era considerata dai produttori troppo psicologica e poco splatter. Il finlandese Renny Harlin l’ha rigirato quasi per intero seguendo alla lettera le direttive dello studio. La versione di Schrader è stata poi distribuita in dvd con il titolo Dominion: Prequel to the Exorcist.

David Cronenberg - Atto di Forza

Cronenberg è rimasto coinvolto nel progetto per circa un anno. In seguito all’ingaggio di Arnold Schwarzenegger come protagonista, il regista di cult come Videodrome e La mosca ha detto polemicamente addio all’adattamento del racconto di Dick.

Guillermo del Toro - Lo Hobbit

Guillermo del Toro era il regista prescelto da Peter Jackson per dirigere l'adattamento cinematografico dello Hobbit da lui prodotto. Numerosi rinvii e ritardi, però, rendono la pre-produzione un vero calvario e l'assenza di un via libera formale della New Line avvolge la produzione nell'incertezza. Del Toro decide quindi di lasciare il film e Jackson assume le responsabilità di regista.

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