Doomsday Clock: i nuovi colpi di scena coinvolgono due gruppi scomparsi della DC Comics
Non sono mancate le sorprese nel quinto numero di Doomsday Clock, opera di Geoff Johns e Gary Frank
Poche ore fa, negli Stati Uniti, è uscito il quinto numero della maxi-serie Doomsday Clock, firmato da Geoff Johns e Gary Frank. Oltre a portare avanti le trame innescate sulle pagine di Universo DC: Rinascita, con alcuni personaggi dell'universo narrativo di Watchmen che hanno infine incontrato i super eroi dell'Universo DC, il più recente capitolo della saga ha fatto luce su nuovi misteri, in particolare quello inerente la scomparsa della Justice Society of America.
Al momento, Johnny - capace di invocare un fulmine magico pronunciando le parole "Cei-U" - sembra essere l'unico superstite della JSA, della cui scomparsa si incolpa. Quando l'anziano viene a conoscenza della riapparizione di una misteriosa "fiamma verde", fugge dalla struttura nella quale viene accudito per scoprire cosa c'è sotto. Grazie all'aiuto di Saturn Girl e Rorschach, che lo salvano dalla grinfie di una gang, Johnny ritrova finalmente la mistica Lanterna Verde appartenuta al leggendario Alan Scott. A quanto sembra, l'artefatto sarebbe inoltre necessario per la localizzazione del Dottor Manhattan.
La storia più recente della Lanterna di Alan Scott vede dietro alla nascita di questo artefatto il tentativo da parte della razza aliena dei Maltusiani di sequestrare tutta la magia dell'universo per convogliarla in uno spazio definito come Starheart, la cui emanazione è una mistica energia associabile a una fiamma verde, di cui Alan Scott ne è divenuto il custode accogliendola dentro di sé e sfruttandola nei panni del super eroe Lanterna Verde.
Come gli altri membri della JSA (eccezion fatta per Johnny Thunder), la prima Lanterna Verde è scomparsa dall'Universo DC a seguito degli eventi di Flashpoint e della nascita della nuova realtà de I Nuovi 52. È dunque altamente probabile che dietro a questo evento ci sia proprio il Dottor Manhattan.
Le sorprese non sono però finite qui: in uno stato di tensione globale crescente, con (uno dei) Joker che fa finalmente la sua comparsa, sulle pagine di Doomsday Clock #5 è tornata prepotentemente al centro della narrazione la cosiddetta Teoria dei Superman, secondo la quale la maggior parte dei metaumani del mondo sono in realtà dei super soldati creati dal governo americano.
Intanto, nel presente narrativo - che vi ricordiamo svolgersi un anno nel futuro rispetto all'attuale continuity dell'Universo DC - i super eroi stanno vivendo un'era nefasta. Ad alimentare ulteriormente la tensione ci ha pensato anche Black Adam, antieroe tornato in scena proprio in questo capitolo in modo piuttosto spettacolare: mentre in Siria è in corso l'esecuzione del giornalista Jack Ryder per mano del leader del Kobra Cult, il fu Teth Adam irrompe sulla scena decapitando il terrorista (e infrangendo così svariate leggi internazionali).
Più tardi, il reggente del Kahndaq afferma che il suo Paese offrirà asilo a qualsiasi metaumano si senta perseguitato dal proprio governo. Ed ecco che anche Black Adam diventa un'importante variabile di una storia sempre più complessa e, per certi versi, affascinante...