La donna alla finestra, il rimpianto di Joe Wright: "Il film che è uscito non è il film che ho realizzato"

Joe Wright è tornato a parlare di La donna alla finestra con Amy Adams passato dai 20th Century Studios a Netflix tratto da un romanzo

Redattore per badtaste.


Condividi
Nel corso di un'intervista con Vulture per la promozione di Cyrano, Joe Wright è tornato a parlare di La donna alla finestra, il film con Amy Adams passato dai 20th Century Studios a Netflix tratto dall’omonimo romanzo di A.J. Finn pubblicato nel 2018.

Il regista ha definito la sua esperienza di lavorazione al film difficile e frustrante:

Il film che è uscito non è il film che ho realizzato, [...] è stato edulcorato un bel po'. All'inizio doveva essere brutale, sia da un punto di vista estetico - con stacchi molto secchi e musica violenta creata da Trent Reznor - sia nel suo ritratto del personaggio di Anna, il personaggio di Amy Adams, che doveva essere molto più incasinato e anche cattivo per certi versi.

Sfortunatamente il pubblico vuole che le donne siano carine nei film di cui sono protagoniste, non apprezzano quando sono brutte, incasinate, depresse, ubriache e dipendenti da pillole. Va bene per gli uomini, ma non per le donne.

Ha poi definito I Stand Alone di Gaspar Noe come un punto di riferimento, citando i colpi di pistola a ogni stacco di montaggio:

C'era qualcosa di simile nello stile di La donna alla finestra, era brutale. E indovinate? Non gli piaceva! [ride] Penso sempre che la gente capisca cosa faccio e che valga la pena spendere un certo quantitativo di milioni di dollari su un esperimento formale su quella caz*o di ansia. E quindi quando mi dicono: "Ehm, non è esattamente quello che..." resto di stucco. Credo che vada bene quando lavori con un budget di un film di Gaspar Noe, ma quando lo fai con un budget di Hollywood, probabilmente non è un'idea così brillante.

Sulla possibilità di una director's cut ha poi aggiunto:

Costerebbe tanti soldi, perché bisognerebbe tornare al montaggio, rifare la color, il missaggio, ma sarebbe bello, mi piacerebbe tanto. C'era una scena fantastica in cui faceva sesso con il tizio al piano di sotto e roba simile, era molto diverso, ma non voglio illudermi, magari era un film poco efficace e basta. Noi artisti abbiamo il diritto di fallire e dobbiamo continuare a motivarci.

Continua a leggere su BadTaste