Doctor Who: i dettagli sullo speciale natalizio e sul lavoro degli sceneggiatori

I primi dettagli sullo speciale natalizio e le dichiarazioni degli sceneggiatori della serie

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Spoiler Alert
Lo speciale natalizio di Doctor Who si intitolerà The Time of the Doctor.

La BBC ha pubblicato la prima immagine ufficiale e la trama dell'ultima puntata che avrà come protagonista Matt Smith:

In un tranquillo pianeta arretrato in orbita, le forze ammassate delle specie più letali dell'universo si riuniscono, attratte da un misterioso messaggio che riecheggia verso le stelle - e tra di loro c'è anche il Dottore.

Dopo aver salvato Clara da una cena natalizia in famiglia, il Signore del Tempo e la sua migliore amica devono imparare cosa significa questo enigmatico segnale per il destino del Dottore e dell'universo.

La longevità dello show britannico, che ha festeggiato il suo cinquantesimo anniversario il 23 novembre, ha reso un po' complicata la vita agli sceneggiatori:

“Scrivere Doctor Who non è come scrivere per ogni altro show. E' come scrivere per sette serie in contemporanea, è incredibilmente impegnativo”,

ha spiegato Chris Chibnall, autore degli episodi dal 2007 sotto la guida di Russell T. Davies e Steven Moffat.

Douglas Adams in passato ha spiegato che la serie deve essere abbastanza complicata per i bambini e abbastanza semplice per gli adulti perché il target comprende persone di età compresa tra i 6 e i 106 anni di età. Chris ha ricordato che deve essere entusiasmante e avere molti aspetti in un'unica puntata: deve risultare emozionante, avere personaggi grandiosi e finire la storia in 45 minuti durante i quali si atterra in un pianeta, ci si trova in un periodo storico diverso, si incontrano varie persone, si risolvono misteri, si vive un'avventura e si ritorna sul TARDIS, il tutto condito da battute e ironia.

Toby Whithouse, autore anche di Being Human, ha lodato proprio la varietà che offre lo show che gli ha permesso di scrivere episodi di vario genere, ricchi di svolte e diversi ogni settimana.

Chibnall e Whithouse sono stati fan di Doctor Who fin da piccoli, e il serial ha rappresentato un elemento fondamentale che ha alimentato la sua passione per la fantascienza e la fantasia fin dall'infanzia. Chris ha ammesso:

“Il primo ricordo della mia vita è di me mentre guardo Doctor Who...niente si è intrecciato alla mia vita come lo show”.

Entrambi gli autori hanno spiegato che bisogna però mantenere un certo distacco professionale ed evitare di scrivere fan fiction, perché si tratta di un importante show della BBC One e viene distribuito in tutto il mondo:

“Deve essere popolare, accessibile, divertente, spaventoso - non puoi lasciare che il tuo fan interiore ti renda prigioniero”.

Toby, inoltre, ha ricordato che è impossibile soddisfare l'enorme quantità di fan, ognuno con gusti e aspettative differenti:

“Tutto quello che si può fare è scrivere la migliore storia possibile che puoi, e sperare che la maggior parte di loro la apprezzino. Ma non c'è assolutamente alcun modo, nei cieli e nella terra, che ti assicura che lo faranno. Una volta che lo accetti diventa tutto molto più semplice”.

Whithouse si sente enormemente orgoglioso nel poter far parte della storia dello show, ed è riuscito anche a creare Being Human e The Game, serie che debutterà nel 2014, mentre Chibnall si è occupato di Law & Order: UK e Broadchurch. Entrambi hanno lodato Russell T. Davies per aver convinto gli spettatori contemporanei a vedere Doctor Who. Chris ha ricordato:

“Sono stato molto vicino a Russell - lavoravo a Torchwood nei primi anni ed era molto difficile occuparsene e nel frattempo produrre anche Doctor Who, ma Davies l'ha resa un'esperienza enormemente divertente. Quella è una cosa che ho cercato di mantenere anche negli show che ho gestito - sai che il lavoro sarà duro, sai che avrai delle giornate in cui non potrai concederti di fare quello che vorresti, ci saranno problemi con il meteo, con la sceneggiatura, quindi deve essere il lavoro più piacevole di sempre. Penso di non aver mai riso tanto quanto come nel periodo in cui stavo lavorando con Russell T. Davies. E' un uomo molto divertente, molto intelligente e un produttore geniale”.

Whithouse ha voluto poi aggiungere che ogni sceneggiatore è stato influenzato dal lavoro di Russell perché prima di lui e del suo tentativo di riportare Doctor Who sul piccolo schermo, i responsabili delle programmazioni pensavano non ci fosse un pubblico disposto a seguire serie sci-fi, sbagliando.

Gli autori hanno inoltre confessato di non leggere gli altri copioni mentre sta sviluppando nuovi episodi, se non per rispettare questioni di continuità. Whithouse vuole infatti godersi le puntate come gli altri spettatori, insieme alla figlia e senza sapere cosa accadrà, mentre Chibnall vuole apprezzare la genialità della serie.

Whithouse ha infine cercato di spiegare il suo legame con Doctor Who:

“E' un'esperienza così britannica”,

per poi aggiungere che nulla riesce a regalare lo stesso entusiasmo e gli stessi brividi,

“Ogni cosa, dalla musica dei titoli di testa, il ritmo e l'atmosfera, lo stile, il dialogo, la struttura. Voglio vivere tutti questi elementi nel modo più fresco possibile”.

Il cinquantesimo anniversario ha poi rappresentato per Chibnall un periodo folle, ma capisce che per i fan sia stato il momento migliore perché il Dottore e il suo mondo hanno invaso la nazione, è stato trasmesso in contemporanea in tutto il mondo, ed è stata un'esperienza fantastica.

La foto dello speciale di Natale:

thetimeofthedoctor

Fonte: ComingSoon, The Hollywood Reporter

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