La diversificazione nei film per lo streaming è maggiore rispetto a quelli per la sala, secondo un nuovo studio

La diversificazione nei film per lo streaming è maggiore rispetto a quelli per la sala, secondo un nuovo studio

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Recentemente, Deadline ha pubblicato i dati di studio che evidenzia come, nei film destinati allo streaming, la diversificazione sia maggiore rispetto a quelli che escono al cinema. Nonostante i recenti progressi, gli autori della ricerca affermano infatti che nel 2022 la diversificazione in molti ruoli chiave nella realizzazione di pellicole per il cinema ha registrato un "arretramento ai livelli del 2019".

Per quanto riguarda in particolare la questione di genere, la percentuale di sceneggiatrici e attrici è cresciuta: l'anno scorso, il 27% e il 41% degli impiegati nei rispettivi ambiti erano donne, nel 2019 il 17% e il 40%. Ma, con l'eccezione di una sceneggiatrice asiatica, il rapporto ha rilevato che "le donne di colore non erano presenti tra le sceneggiatrici dei film di maggior successo per le sale nel 2022" e che anche le scrittrici bianche "restano molto indietro rispetto alle loro controparti maschili bianche". Nei film per lo streaming, la quota di protagoniste femminili, che si attesta al 49%, ha invece quasi raggiunto la parità con gli uomini.

Per quanto riguarda invece la razza e l'etnia di tutti i ruoli per il grande schermo, il rapporto ha rilevato che la quota di bianchi è scesa al 63,9% l'anno scorso, rispetto al 69,1% del 2019, proseguendo così la tendenza al ribasso. Gli attori neri hanno ricevuto il 14,8% di tutte le parti e "hanno continuato a essere sovrarappresentati", rispetto alla loro percentuale come abitanti degli Stati Uniti (13,6%). Le persone latinoamericane (5,5%), multirazziali (8%) e native (0,4%) sono rimaste invece sottorappresentate. Quelle asiatiche (6,5%) e quelle dal Medio Oriente/Nord Africa (0,9%) hanno raggiunto invece una rappresentazione proporzionale.

Nei film destinati allo streaming, gli attori bianchi hanno ricevuto il 57,5% di tutti i ruoli nel 2022. Quelli asiatici (5,8%) e quelli mediorientali/ nordafricani (1,2%) sono stati rappresentati in modo proporzionale o quasi. Le persone di colore (16,2%) e multirazziali (12,1%) erano invece sovrarappresentate; i latinoamericani (6,6%) e i nativi (0,7%) sottorappresentati.

La tendenza è simile anche per quanto riguarda gli incarichi di regia:

Rispetto al 2019, nel 2022 una quota leggermente maggiore di film per la sala è stata diretta da una persona di colore, mentre una quota minore da una donna. Per queste ultime, in particolare, la percentuale è quasi triplicata dal 2011 al 2022, passando dal 4,6% al 14,6%, ma il rapporto resta comunque di 1 a 3 rispetto ai colleghi maschi. Per quanto riguarda le pellicole per lo streaming, le cose per i registi di colore e donne sono andate molto meglio. Nel 2022, quasi un quarto dei principali film è stato diretto da una persona di colore ed esattamente un quarto da una donna nel 2022.

Il rapporto di quest'anno sulla diversificazione ha incluso per la prima volta anche dati sull'impiego di attori con disabilità, e in questo caso i film per la sala hanno finalmente superato quelli in streaming, ma la situazione non è comunque rosea:

Costituendo il 26% della popolazione, le persone con disabilità sono sottorappresentate come protagonisti nelle principali uscite per la sala (9,1%) e nelle principali uscite in streaming (6,1%). Tra i protagonisti con disabilità note, la maggior parte ha dichiarato di avere problemi di salute mentale e/o difficoltà di apprendimento. Solo due protagonisti con disabilità avevano una disabilità fisica o uditiva nei più importanti film per il cinema (2,3%) e in streaming (2%). Gli attori protagonisti con disabilità visibili sono raramente rappresentati nei titoli più importanti di Hollywood.

Cosa ne pensate del rapporto sulla diversificazione nei film e i streaming e al cinema? Lasciate un commento!

FONTE: Deadline

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