District 10: Neill Blomkamp vuole mantenere lo stesso approccio avuto con il primo film

Il regista Neill Blomkamp ha nuovamente parlato di District 10 e dell'approccio che vorrebbe mantenere nella realizzazione

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Sappiamo dalle recenti dichiarazioni di Neill Blomkamp che il regista sta attualmente lavorando insieme a Sharlto Copley e a Terri Tatchell alla sceneggiatura di District 10, il seguito di District 9.

E nelle scorse ore il regista, parlando con l'Hollywood Reporter, ha nuovamente parlato del progetto.

Penso che l'approccio che abbiamo avuto con il primo film sia quello corretto, è solo una questione di sceneggiatura. Se nella sceneggiatura accadono più cose allora c'è bisogno di più soldi. Ma credo che sarebbe comunque qualcosa di molto essenziale e ridotto all'osso, per quanto possibile. Diventa qualcosa di più agile e creativo, e personalmente la cosa mi piace.

Uscito al cinema nel 2009, District 9 è il lungometraggio d’esordio di Neill Blomkamp (anche questo era stato scritto insieme a sua moglie Terri Tatchell) ispirato al cortometraggio del 2006 Alive in Joburg, sempre diretto dal regista sudafricano. La pellicola, che ottenne un ottimo riscontro critico e commerciale, 210 milioni di dollari incassati worldwide a fronte di un budget di circa trenta (escluse P&A), era nata come “costola” del film di Halo. Al tempo Peter Jackson stava tentando di realizzare con Neill Blomkamp un adattamento della popolare IP videoludica ideata da Bungie poi passata nelle mani di 343 Industries e, una volta naufragato il progetto, i due hanno deciso di lavorare a District 9 impiegando, fra l’altro, anche oggetti di scena ideati per Halo.

Ecco, a seguire, la sinossi di District 9:

Negli anni ’80 sono arrivati gli alieni. Stavolta però non sono atterrati a Manhattan o in qualche sperduto paesino campagnolo degli Stati Uniti ma si sono fermati con un’astronave gigante sopra Johannesburg senza muoversi più. C’è stato bisogno che un convoglio terrestre andasse a vedere cosa conteneva quella nave apparentemente immobile per scoprire milioni di alieni denutriti, sporchi e in condizioni pessime. Da quel momento per 20 anni i visitatori sono stati stipati in una baraccopoli di Johannesburg creata per l’occasione: il distretto 9. Un luogo dove le creature da un altro pianeta sono trattate come animali, dove regnano caos e anarchia e dal quale ogni tanto scappano facendo incursioni in città che non portano altro che risentimento e xenofobia nella popolazione locale. Ora è arrivato il momento di spostarli da qualche altra parte, ma è a casa che vogliono tornare.

Cosa ne pensate delle parole del regista su District 10? Ditecelo nei commenti!

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