Disney accusata di usare "trucchi contabili" per non condividere tutti i profitti dei film finanziati da TSG Entertainment

TSG Entertainment ha fatto causa alla Disney: avrebbe usato "trucchi contabili" per evitare di condividere i profitti dei film co-finanziati

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TSG Entertainment ha citato in giudizio la Disney per violazione contrattuale: martedì è stata infatti depositata una causa presso la Corte Superiore di Los Angeles nella quale, tra le varie accuse, c'è quella di non aver condiviso i profitti di alcuni film prodotti da 20th Century Fox e 20th Century Studios assieme a TSG.

TSG è uno studio che si occupa di co-finanziare i costi di produzione e marketing in cambio di una quota degli introiti lordi che vengono stabiliti dopo l'uscita dei film: dal 2012 a oggi, ha finanziato circa 140 film prodotti dalla Fox, inclusi quelli prodotti dopo l'acquisizione da parte della Disney. Parliamo di un investimento totale di circa 3.3 miliardi di dollari da Gone Girl - L'amore bugiardo a Jojo Rabbit, passando per The Greatest Showman, Gli spiriti dell'isola, Bohemian Rhapsody e ovviamente Avatar: la via dell'acqua.

TSG ha chiesto recentemente un'audizione per verificare il motivo del drastico calo nei profitti dichiarati dei film, e ha accusato la Disney di non aver versato almeno 40 milioni di dollari utilizzando "praticamente ogni trucco nel libro delle pratiche contabili di Hollywood". La cifra però potrebbe essere ben più alta: TSG afferma che i mancati introiti hanno compromesso i suoi investimenti in Avatar: la via dell'acqua, che si è rivelato poi essere un grande successo.

Tra le pratiche contestate da TSG quella di vendere le licenze dei film ai canali televisivi di proprietà dello stesso studio: un esempio sarebbe quanto accaduto con La Forma dell'Acqua, i cui diritti di prima visione sono stati concessi su licenza a FX, un canale via cavo di proprietà dello studio, per una cifra inferiore di 4 milioni di dollari rispetto a quanto previsto dagli accordi di output.

Nella causa si contesta anche il collasso del sistema delle cosiddette finestre distributive in occasione della pandemia: "Il posizionamento delle finestre nella distribuzione cinematografica è progettato per massimizzare i profitti degli studi (e degli stakeholder come TSG) impedendo che un flusso di ricavi dalla distribuzione cannibalizzi un altro. Tuttavia, quando le finestre si sovrappongono l'una all'altra, gli studi (e i loro investitori) perdono importanti fonti potenziali di ricavo.”

La casa di produzione ha scelto di farsi rappresentare da John Berlinkski dello studio legale Bird Marella, che due anni fa ha contribuito a far raggiungere a Scarlett Johansson un accordo milionario con la Disney quando la major ha messo Black Widow su Disney+ in day-and-date senza concordare un compenso con l'attrice.

Cause di questo tipo non sono nuove a Hollywood: WarnerMedia (ora Warner Bros. Discovery) venne citata in giudizio da Village Roadshow per motivi molto simili.

Fonte: The Wall Street Journal

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