Disney+, Hulu e Max: arriva il bundle negli Stati Uniti. Torna il modello della tv via cavo?

Per combattere Netflix, Disney e Warner Bros. Discovery uniscono le forze con un bundle che ricorda la tv via cavo

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Lo streaming, nato come alternativa molto più economica alla televisione via cavo, sta prendendo una direzione ormai sempre più chiara: diventare... la televisione via cavo.

Ieri sera infatti Disney e Warner Bros. Discovery hanno annunciato di essere al lavoro su un bundle che unirà, per il mercato americano, le piattaforme Disney+, Hulu e Max, a partire da quest'estate.

Non sono ancora stati annunciati i prezzi, né una data di lancio precisa, ma le due compagnie si impegneranno a promuovere il bundle su tutte e tre le piattaforme, in una formula doppia: con e senza le inserzioni pubblicitarie. Le app e i contenuti rimarranno distinte, quindi NON si tratterà di un bundle come quello che lega attualmente Disney+ e HULU, in cui quest'ultima esiste sia come app indipendente sia come etichetta integrata dentro Disney+ per chi è abbonato a entrambi i servizi.

Chi si abbonerà al bundle Disney+ / HULU / Max potrà quindi vedere tutti i contenuti di brand come ABC, CNN, DC Studios, Discovery, Disney, Food Network, FX, HBO, HGTV, Hulu, Marvel, Pixar, Searchlight, Warner Bros. e altro ancora, a un prezzo più interessante rispetto ai tre abbonamenti distinti.

Il vantaggio di un bundle per le due major è presto detto: i dati confermano che è più difficile che un cliente si disiscriva da una piattaforma se fa parte di un bundle più ampio, e oggi come oggi la cosa fondamentale è trattenere il più possibile i consumatori e convincerli a passare più tempo sulla propria piattaforma. Nei prossimi mesi Max aumenterà i prezzi, cosa che potrebbe rendere ancora più allettante l'iscrizione a un bundle.

La notizia, comunque, è stata accolta con molta ironia sui social: la nuova strategia sembra replicare i bundle via cavo che lo streaming sembrava destinato a cambiare, non rimpiazzare. Con la differenza che, con lo streaming, i pagamenti dei residuali ad attori e creativi sono decisamente inferiori...

Fonte: Variety

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