Disney+: la crescita frena bruscamente nel terzo trimestre, calano gli abbonati negli USA

La crescita globale di Disney+ frena bruscamente nel terzo trimestre del 2021, mentre calano gli abbonati negli Stati Uniti

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A poche ore dal Disney+ Day, The Walt Disney Company ha aggiornato gli azionisti sui numeri della piattaforma streaming: un annuncio che ha deluso le aspettative, tanto che le quotazioni della compagnia sono calate del 5% negli after hours a Wall Street.

Il colosso ha registrato una brusca frenata nella crescita degli abbonati e dei ricavi, nonostante i profitti siano tornati dopo le difficoltà registrate nello stesso trimestre del 2020 a causa della pandemia.

I ricavi del terzo trimestre, che termina il 2 ottobre, sono stati di 18.5 miliardi di dollari: in crescita del 26% rispetto a un anno fa, ma inferiori alle attese degli analisti. Crescono i ricavi da parchi, esperienze e prodotti grazie alle riaperture (5.45 miliardi di dollari), media e intrattenimento crescono solo del 9% a 13.1 miliardi di dollari (un anno fa le elezioni politiche facevano registrare grossi investimenti pubblicitari su tv lineari come la ABC), mentre i ricavi dall'area direct-to-consumer crescono del 38% a 4.6 miliardi di dollari, ma con perdite in crescita da 400 milioni a 600 milioni di dollari. Questa è l'area nella quale rientrano piattaforme streaming come Disney+ (che ha fatto registrare le perdite più ampie, per via degli investimenti), ESPN+ e Hulu. Quest'ultima piattaforma ha visto i miglioramenti più significativi.

Veniamo agli abbonamenti: non è chiaro il motivo per cui alcuni analisti di Wall Street si aspettassero una crescita di oltre 9 milioni di abbonati, ma i risultati reali sono stati nettamente più bassi. Disney+ ha aggiunto solo 2.1 milioni di abbonati nel terzo trimestre del 2021, con 118.1 milioni di abbonati in tutto il mondo. È la crescita più bassa da quando due anni fa è stato lanciato il servizio, sebbene nel suo secondo anno di vita sia cresciuto complessivamente del 60% diventando il principale competitor di Netflix. Il dato statunitense è ancora più preoccupante: nel trimestre sono stati persi 2.1 milioni di abbonati, un calo compensato dai 4 milioni di abbonati internazionali in più. La frenata è curiosa soprattutto se si pensa che in questi mesi sono usciti sulla piattaforma molti titoli originali "forti". Bob Chapek afferma che uno dei motivi del calo sia da imputare ai rallentamenti nel lancio di prodotti nuovi a causa del Covid, ed è chiaro che la major dovrà puntare soprattutto ai contenuti originali di qualità per battere la concorrenza e far crescere il numero di abbonati: solo così i ricavi potranno veramente salire, perché gli aumenti di prezzo, in un'epoca in cui il tasso di abbandono sta diventando un dato sempre più importante, non sono la risposta giusta. Ricordiamo che gli ultimi obiettivi fissati dalla compagnia per Disney+ puntano verso i 230/260 milioni di abbonati alla fine del 2024.

Il Disney+ Day che si svolgerà domani sarà accompagnato da un prezzo promozionale molto vantaggioso sia per i nuovi abbonati che per chi riattiverà l'abbonamento: durerà un mese, ed è una chiara strategia per aumentare la crescita nel quarto trimestre, quando sono previsti anche lanci importanti come Hawkeye, The Book of Boba Fett e altri film e serie tv originali.

ESPN+, intanto, ha battuto le aspettative salendo a 17.1 milioni di abbonati, mentre HULU è cresciuto a 43.8 milioni di abbonati.

Fonte: Deadline

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