Disegnare fumetti bendati: la sfida di Life Magazine

Oltre mezzo secolo fa, nel 1947, Life Magazine chiese a un gruppo di famosi artisti, di replicare su un foglio i loro personaggi più noti, bendati

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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“Potrebbe farlo anche a occhi chiusi!”.

Una frase di uso piuttosto comune per sottolineare la facilità di un gesto o comunque l'abilità di qualcuno in un determinato compito. Prendiamo ad esempio gli autori di fumetti: tutti abbiamo pensato almeno una volta, ammirando la loro bravura, che potrebbero disegnare i loro fumetti anche senza guardare.

È quello che è accaduto veramente, oltre mezzo secolo fa, nel 1947, quando Life Magazine chiese a un gruppo di famosi artisti, di replicare su un foglio i loro personaggi più noti, quelli con cui avevano maggiore confidenza e che avevano già ritratto decine di volte, bendati. Ecco di seguito una lista di vere e proprie icone dei comics americani, nate dalle strisce dei quotidiani: Steve Canyon di Milton Caniff, Major Hoople di Bill Freyse, Brandy (dalle strisce di Johnny Hazard) di Frank Robbins, Andy Gump di Gus Edson, Dick Tracy di Chester Gould, Dagwood Bumstead (Dagoberto, dalle strip di Blondie) di Chic Young, Dixie Dugan di John Striebel, Secret Agent X-9 di Mel Graff e Skeezik (dalle strisce di Gasoline Alley) di Frank King.

Il confronto del risultato al buio (sulla destra), mostra tra i vari maestri, il talento straordinario di Chester Gould e Chic Young.

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Fonte: La Repubblica

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