DC Comics: tutti i riferimenti a Watchmen nelle prime pagine di Doomsday Clock
Tutti i rimandi a Watchmen nelle prime sei pagine di Doomsday Clock, di Geoff Johns e Gary Frank
Un primo rimando è presente già nel titolo dell'opera, che cita l'Orologio dell'Apocalisse, uno dei simboli chiave di Watchmen, ma anche un oggetto esistente nel mondo reale sin dal 1947, quando venne ideato dagli scienziati della rivista Bullettin of the Atomic Scientists dell'Università di Chicago. Si tratta di un orologio in grado di calcolare ipoteticamente il grado di rischio della fine del mondo mediante l'utilizzo di armi nucleari (ma non solo).
La seconda citazione è presente sulla copertina del primo numero di Doomsday Clock: un cartello con la scritta "The End is Here" ("La fine è qui"); un evidentemente riferimento a un altro cartello apparso in Watchmen che recitava "The End is Nigh" ("La fine è vicina").
Passiamo al font utilizzato per il lettering delle didascalie presenti nelle prime pagine di Doomsday Clock...
...identico a quello presente in Watchmen negli estratti del diario di Rorschach, uno dei MacGuffin della storia. Si tratta del primo indizio relativo alla possibilità che il personaggio possa essere in qualche modo ancora in vita, nonostante avessimo assistito alla sua morte, infertagli dal Dottor Manhattan, sulle pagine di Watchmen.
Inoltre, si noti il fumo presente per le strade, nell'anteprima di Doomsday Clock #1.
Un elemento scenografico presente nel corso di tutta la narrazione di Watchmen.
Torna un altro elemento chiave dell'opera di Moore e Gibbons, l'inconfondibile lettera "V".
Si tratta, ovviamente, del logo della compagnia di Adrian Veidt alias Ozymandias, altro personaggio che ci aspettiamo di veder tornare in Doomsday Clock.
L'analisi prosegue nella prossima pagina!
Ricorderete la memorabile sequenza che si svolge all'interno del quartier generale della Veidt Corporation con Ozymandias attaccato da un misterioso attentatore, di cui si sbarazza brutalmente nei pressi di una fontana.
La fontana torna prepotentemente in scena nelle prime pagine di Doomsday Clock, con un manifestante che vi giace esanime.
La vignetta in questione è un'ulteriore conferma che una delle prime sequenze della miniserie evento di Johns e Frank si svolge proprio presso la Veidt Corporation.
Come già rivelato, in Doomsday Clock il grande piano di Ozymandias volto a portare la pace verrà svelato al mondo - presumibilmente tramite la diffusione del contenuto del diario di Rorschach - cosa che scatenerà violente reazioni in strada.
Sulla scrivania personale di Adrian Veidt ci sono diversi elementi: un quotidiano, delle action figure di Ozymandias, un portapenne che richiama elementi egizi e una targa con il nome del personaggio.
Sono sostanzialmente gli stessi oggetti visti sulla scrivania tra le pagine di Watchmen. L'unica differenza sta nel titolo del New York Gazette: se in Watchmen lo "strillo" faceva riferimento a un'incipiente guerra mondiale, in Doomsday Clock la prima pagina è tutta dedicata alla "grande menzogna" di Ozymandias.
Il New York Gazette, inoltre, torna più volte nel corso dell'opera di Moore e Gibbons.
Quando dei soldati fanno irruzione nella fortezza di Ozymandias, situata in Antartide, una delle prime cose che si para loro davanti è la parete di schermi grazie ai quali Adrian Veidt monitorava costantemente la situazione mondiale.
Oggi riportano tutti la stessa breaking news.
L'analisi continua nella prossima pagina!
Una delle vignette più criptiche dell'anteprima di Doomsday Clock è senza dubbio l'anonima radiografia di un cranio, nella quale è facilmente visibile una massa tumorale nell'emisfero destro del cervello di un misterioso paziente. La localizzazione della neoplasia non pare essere casuale.
Oltre a richiamare la posizione delle lancette dell'Orologio dell'Apocalisse, il tumore è infatti situato anche nello stesso punto in cui la goccia di sangue del Comico cadeva sull'iconica spilla, forse il simbolo più importante di Watchmen.
Nelle prime pagine di Doomsday Clock è presente, come conduttore di un telegiornale, un personaggio di nome William F. Buckley. Si tratta di un giornalista americano realmente esistito, e scomparso nel 2008.
L'utilizzo di personaggi reali era una prassi per Moore e Gibbons, che avevano "accolto" nella loro storia l'ex Presidente degli Stati Uniti Richard Nixon. Che in Doomsday Clock possa apparire anche Donald Trump, come sibillinamente anticipato?
La sequenza finale dell'anteprima del primo numero di Doomsday Clock va a richiamare una momento cult di Watchmen: l'evasione, con dei criminali che prendono di mira Rorschach, ignari di ciò che il vigilante abbia in serbo per loro.
A quanto pare, l'evento è particolarmente noto nel presente di Doomsday Clock, e i prigionieri sono divenuti conseguentemente molto più cauti, tanto da accettare di restare in cella pur di non rischiare la pelle.
Il titolo del primo capitolo di Doomsday Clock, That Annihilated Place, è un verso del poema Ozymandias di Percy Bysshe Shelley. Anche il titolo dell'undicesimo capitolo di Watchmen, Look On My Works, Ye Mighty..., è un verso dello stesso poema.
Si noti, inoltre, che è stato utilizzato lo stesso font per i titoli.
Infine, una dei teaser promozionali di Doomsday Clock mostra Batman intento a leggere il diario di Rorschach.
Si tratta di un omaggio a un promo dell'opera di Moore e Gibbons.
Di seguito, vi proponiamo un video diffuso dalla DC Comics nel quale lo scrittore Geoff Johns invita i lettori a fare un tour guidato alla scoperta dell'anteprima di Doomsday Clock #1.