DC Comics: Ryan North e Derek Charm presentano il loro John Constantine bambino
Un John Constantine bambino alle prese con i misteri e gli orrori di una scuola americana, tra magia e terribili professori
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
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North - Tutto è iniziato con noi che cercavamo idee per un'altra storia e non ne trovavamo. La DC ci ha chiesto cosa pensassimo di un Constantine bambino. Io risi alla grande, poco professionale. Probabilmente, John è il personaggio più adulto in assoluto della DC, qualcuno che si esita a immaginare alle scuole medie. Dopo la risata di gioia, però, ho iniziato a pensare a come si potesse davvero farlo funzionare.
Ho realizzato che Constantine è un tizio che di solito affronta situazioni più grandi di sé e che cerca di dare l'idea di avere più risorse di quelle che ha in effetti. In pratica, quel che fanno tutti il primo giorno di scuola. Ed è da qui che ho cominciato a sviluppare il personaggio. So che Derek ha dovuto fare molta più fatica, perché ha dovuto immaginare i protagonisti da tredicenni, eppure credibili. Un John Constantine bambino convincente, con addosso quei vestiti, non è facile.Charm - Non ho necessariamente pensato a un John da bambino, ma ho ragionato su come adattare i suoi abiti da adulto a un ragazzino. Se non sapeste chi sia questo personaggio, non vi sembrerebbe strano, né un bambino nei panni di un adulto.
North - Quanto a rendere i professori dei mostri, non ho fatto fatica: sono già spaventosi. Sono potenti, figure imprevedibili. Questa è la percezione di un bambino del mondo attorno a sé. Semmai ero preoccupato di non renderli troppo spaventosi. Nella storia, c'è una parte in cui si apre un portale per il mondo sotterraneo. Se fossimo in una storia di adulti, la descriveremmo con precisione, un luogo di fiamme rosseggianti.
Ma in una storia per ragazzi è semplicemente piena di demoni. Non appena ho visto di progetti di Derek per queste creature, ne ho volute di più, perché sono divertentissime. Fanno paura, ma in maniera gestibile. Un risultato non semplice.
Charm - Sapevo che c'era una linea che non potevamo oltrepassare, quanto a elementi horror. Ho cercato di rendere i demoni e le streghe un po' divertenti, ma comunque spaventosi. Ho lavorato a delle specie di caricature di certi dipinti medievali, che li mostrano con facce da uccello, gatti sulle mani... come vedrete su uno dei nostri demoni.
La cosa che ho preferito disegnare è l'esordio della storia, pieno di demoni e fantasmi. Ho amati disegnarli perché il loro rapporto con Constantine rende la scena davvero divertentissima e il modo in cui è scritta rende immediatamente riconoscibili i personaggi. La cosa meno divertente... forse la visione della classe dalla prospettiva della cattedra. Alla lunga è diventato un disegno complicato.
North - I genitori di John Constantine sono presenti nella storia per questioni di struttura: parte dei motivi per cui si trasferisce dal Regno Unito agli Stati Uniti sta nel fatto che dovevamo allontanarlo da ogni forma di autorità genitoriale che potesse intervenire per cercare di dissuaderlo dalle sue idee e convinzioni. Idea sempre intelligente, quando si raccontano storie di ragazzini.
In condizioni normali, Constantine non mostra i propri genitori e le sue relazioni con loro, ma ho pensato che averli nella storia fosse utile ad affermare che qualcuno, in fin dei conti, si prende cura di questo bambino. E lui li inganna, li raggira, mente loro nonostante loro lo amino. La loro presenza ci impedisce di preoccuparci troppo per lui nelle prime scene, per poi permetterci di farlo quando sarà in guai davvero grossi.
Il vantaggio di questa storia è che non siamo legati alla continuity principale del personaggio e possiamo giocare solo con i suoi elementi fondativi. Non dobbiamo preoccuparci di quel che gli capitava nel 1986 nelle storie già narrate, di quello che possiamo o non possiamo utilizzare. Essere liberi dalla tirannia della continuity è sempre bello.
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