DC Comics, Rinascita: perché Greg Rucka ha cambiato per sempre Wonder Woman

L'analisi della gestione di Wonder Woman firmata dallo scrittore Greg Rucka, appena conclusasi negli States

Condividi

Spoiler Alert
Wonder Woman: Rebirth #1La run dello scrittore Greg Rucka su Wonder Woman, che ha preso il via all'alba dell'era Rinascita ed è durata per ben venticinque numeri (più un prologo e un Annual), ci ha finalmente presentato una versione coerente della Principessa Amazzone dell'Universo DC, giocando su quello che, sin dal suo esordio, è stato forse il suo più grande punto debole: una continuity piuttosto ingarbugliata.

Sin dalle origini, Diana ci è stata presentata come una donna confusa, arrabbiata e perduta, vittima di un circolo di menzogne sul suo passato. Rucka ha saputo restituire al personaggio la verità su se stessa, sulla sua casa (alla quale ha potuto fare ritorno) e sulle sue origini. Non si tratta semplicemente di un lieto fine, ma di un importante setting che ha dato a Wonder Woman un nuovo, stabile status quo.

Tutto ha avuto inizio quando l'Amazzone ha realizzato, utilizzando il suo Lazo della Verità su se stessa, di non essere mai davvero tornata a casa, a Themyscira - nonostante ricordi di essere stata su Isola Paradiso più di una volta, dopo aver riportato Steve Trevor nel "mondo degli uomini" - e che il suo stesso passato è cambiato più volte. Del resto, basta fare una rapida analisi delle continuity pregressa del personaggio per rendersi conto di quante modifiche siano state operate nel corso degli anni, con Diana che è passata dall'essere un'Amazzone mortale, a una semidea figlia di Zeus (oltre che di Hippolyta), al nuovo Dio della Guerra, a una spia internazionale senza superpoteri, fino a divenire la segretaria della Justice League (!). Inevitabilmente, la moderna gestione di Rucka è partita da una semplice domanda: chi è Wonder Woman?

Wonder Woman #1, copertina di Liam SharpQuesta personale odissea nell'era Rinascita ha fatto viaggiare Diana in lungo e in largo, dal cuore dell'Africa, all'Ade, è stata confinata in un manicomio e ha potuto infine riabbracciare (davvero) sua madre; ma la run di Rucka si è mossa tra presente e passato, connettendo le varie epoche alla perfezione: se i principali archi narrativi - Le bugie e La verità - si sono svolti nell'attualità dell'Universo DC - le storyline parallele - Anno Uno e Guardia Divina - ci hanno raccontato una nuova versione dell'origine del personaggio, dando un senso di compattezza al tutto e rispettando appieno il manifesto del più recente rilancio DC Comics.

Non sono mancate delle rivelazioni importanti, sebbene quasi scontate, come quella della bisessualità di Wonder Woman, elemento canonico del personaggio già presente nella mente del suo creatore William Marston Moulton, ma sostanzialmente messo da parte nel corso dei decenni.

Passare tra il presente e il passato di Diana non ha mai generato confusione: ogni capitolo dell'era Rinascita di Wonder Woman è stato un importante tassello in grado di rendere la storia del personaggio sempre più completa, rivelando a poco a poco importanti dettagli. Di fatto si può considerare questa come la storia d'origini definitiva per l'Amazzone, perfettamente accessibile a chiunque.

Wonder Woman #23, copertina di Liam SharpInoltre, questa run è davvero completa, presentando tutti gli elementi fondamentali della continuity di Wonder Woman: la nascita su Themyscira, l'arrivo (apparentemente fortuito) di Steve Trevor, il viaggio nel "mondo degli uomini", l'incontro con Etta Candy e Barbara Ann Minerva, la trasformazione di quest'ultima in Cheetah, il primo scontro con Ares - personaggio riportato alla sua versione più classica -  e il ritorno di un pantheon di divinità più canonico, oltre alla modernizzazione di altri nemici storici, come Veronica Cale, il Dottor Poison e il Dottor Cyber.

A conti fatti, la gestione di Wonder Woman firmata da Greg Rucka - che è stato accompagnato dai fenomenali artisti Liam Sharp, Nicola Scott, Bilquis Evely e Mirka Andolfo - è un perfetto starting point per il lettore neofita, una bella occasione di fare ordine per il lettore veterano, ma anche un innesco fondamentale per tutto ciò che il futuro riserverà al personaggio, a partire dalla ricerca del suo fratello gemello, che prenderà il via nella seconda parte dell'anno, con l'arrivo del nuovo team creativo regolare formato da James Robinson, Carlo Pagulayan ed Emanuela Lupacchino.

Se a tutto ciò si aggiunge il buon successo ottenuto dal film Wonder Woman, diretto da Patty Jenkins, possiamo davvero considerare questo come il momento più roseo dell'intera storia dell'Amazzone, che oggi, finalmente, gode del giusto successo all'interno dell'industria del Fumetto.

TUTTO SU WONDER WOMAN – LEGGI ANCHE:

Fonte: CBR

Continua a leggere su BadTaste