DC Comics, Rebirth: Tom King sulla battaglia suicida tra Batman e Bane

Tom King ha parlato del presente e del futuro di Batman, dall'avvento degli Uomini Mostro, allo Psico-Pirata, fino al ritorno Bane

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Spoiler Alert
Con l'uscita di Batman #6, scritto da Tom King e disegnato da Ivan Reis, negli Stati Uniti si è concluso il primo arco narrativo della nuova serie Rebirth del Cavaliere Oscuro. In questa storia hanno fatto il loro esordio due nuovi metaumani di nome Gotham e Gotham Girl, decisi a prendere sulle loro spalle il fardello della protezione della città di cui portano il nome; purtroppo, i due giovani aspiranti eroi sono caduti vittima di un contorto piano messo in atto da Hugo Strange e dallo Psico-Pirata, con Gotham che ha perso la vita e Gotham Girl che è impazzita.

Batman sarà presto chiamato a vendicare il primo e a salvare la seconda mettendosi sulle tracce dello Psico-Pirata, rifugiatosi a Santa Prisca, città che ha dato i natali a Bane e che ora la governa con pugno di ferro. Potremo leggere tutto questo nel secondo arco narrativo di Batman intitolato I am Suicide, in partenza subito dopo la conclusione del crossover Night of the Monster Men che ha appena esordito negli Stati Uniti e che incrocerà le trame di BatmanNightwing e Detective Comics.

Di tutto questo e di molto altro ancora ha parlato Tom King in una recente intervista di Comic Book Resources, partendo dal confronto tra Batman - un supereroe senza poteri - e i potentissimi, ma inesperti, Gotham e Gotham Girl.

Batman #6, copertina di David FinchBisogna tenere a mente che noi conosciamo il segreto di Batman, ma chi vive nel suo mondo no. Noi pensiamo a Batman come all'essere umano migliore e definitivo, ma se sei un abitante di Gotham, allora diventa qualcosa di più di un uomo: nessuno, da quelle parti, sa che Batman non ha superpoteri o quantomeno qualcosa di "magico". Quando [Gotham e Gotham Girl] giungono nel suo mondo, cercando di diventare come Batman, danno quindi per scontato che lui abbia dei superpoteri.

Penso che questo dica molto dell'appeal di Batman. Tutti dobbiamo lottare contro qualcosa, ogni giorno. A volte non riusciamo nemmeno ad alzarci dal letto, ma dobbiamo comunque farlo, e, anche se crediamo sia impossibile, non molliamo. Questo è ciò che Batman rappresenta. La sua missione, ciò che sta tentando di fare, è praticamente impossibile: non potrà mai essere completata con ciò che dispone. Ma nonostante tutto non si arrende, va avanti e alla fine trova un modo per vincere.

Lo sceneggiatore ha poi discusso dello Psico-Pirata, un criminale in grado di proiettare pensieri ed emozioni nelle menti altrui in maniera diabolica.

Se Superman si scontrasse con lo Psico-Pirata, perderebbe. Questo è il livello di potere che possiede. Anche se non ha particolari doti fisiche - infatti è un tipo spaventato, timido e facilmente manipolabile - può battere Superman semplicemente indossando una maschera e scatenando il suo potere. È qualcosa di fantastico. Leggerete come Batman vede davvero lo Psico-Pirata, ossia come una possibilità di curare Gotham Girl, infettata dalla paura che ha ormai preso il controllo di lei. Batman sarà sempre più ossessionato dal salvarla. Questo è ciò che lo motiverà maggiormente nelle prossime due parti della mia trilogia.

Lo Psico-Pirata non è però l'unico supercriminale coinvolto nelle trame di Batman, e forse nemmeno il più pericoloso.

Batman #11, copertina di Mikel JaninAl di là della storia in sé, amo Amanda Waller. La Suicide Squad di John Ostrander e Kim Yale è la mia serie supereroistica preferita di sempre, e, fondamentalmente, volevo rendergli omaggio. In termini narrativi, Amanda Waller non ha paura di nessuno, nemmeno di Batman. È fantastico perché tutti, persino Superman, hanno paura di Batman. E questo crea una dinamica meravigliosa. Inoltre, volevo espandere l'universo di Batman oltre i confini di Gotham. In fondo vive nell'Universo DC e questo comporta il coinvolgimento dei vari eroi e cattivi di questo mondo.

Il frammento di storia dedicato a Hugo Strange si dispiegherà nel crossover Night of the Monster Men. Questo è il piano. Come visto alla fine di Batman #6, Strange ha fatto un patto con Bane: ha scambiato lo Psico-Pirata con del veleno in grado di creare gli Uomini Mostro. Lo Psico-Pirata è adesso un problema di Bane. Dunque, quando arriveremo a Batman #9, il filone narrativo dello Psico-Pirata proseguirà: ci sarà una missione suicida a Santa Prisca, con Batman a capo di una Suicide Squad composta da alcuni detenuti dell'Arkham Asylum.

Il fatto è che Bane può sconfiggere Batman. A differenza di Joker, dell'Enigmista, di Mister Freeze, il deterrente è che Bane ha già sconfitto Batman. Mi ricordo quando, da ragazzo, lessi la storia nella quale Bane spezza la schiena a Batman e lo butta giù da un palazzo. Ricordo quanto fu scioccante e come tutti a scuola ne parlassero.

Quando mi hanno chiesto se ricordassi le origini di Bane, ho dovuto ammettere la mia ignoranza. Mi è stato ricordato che non solo Bane è cresciuto in una prigione, ma è rimasto bloccato in una cella che si allagava ogni notte per ben diciassette anni: era bloccato in questa situazione, mangiando pesci che lo mordevano e sanguisughe che gli succhiavano il sangue. Rischiava di morire ogni singola notte. La volontà necessaria a sopravvivere a qualcosa del genere è l'unica cosa che può rivaleggiare con Batman. Anche perché, in seguito, Bane è diventato ossessionato dal Cavaliere Oscuro. Voglio parlare di tutto questo nella mia storia, voglio vederli coinvolti in uno scontro mortale dal quale solo uno potrà uscirne vivo.

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Fonte: CBR

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