DC Comics, Rebirth: Rob Williams e Philip Tan sulla nuova serie della Suicide Squad
L'era Rebirth della Suicide Squad ha avuto inizio: ne parlano Rob Williams e Philip Tan, gli autori della nuova serie!
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Williams - Quello che stiamo provando a fare con i fumetti di Rebirth è un ritorno all'essenza originale dei personaggi e ai motivi per cui questi funzionavano. Mi sono messo a leggere tutte le storie originali di John Ostrander per provare a comprendere quella prospettiva.
Negli ultimi anni, anche se abbiamo avuto alcune eccellenti storie della Suicide Squad, le ho avvertite come qualcosa di periferico dell'Universo DC. Uno dei nostri intenti è quello di raccontare una storia che, se sei un grande fan di questo universo narrativo, vorrai leggere su Suicide Squad. Non vogliamo stare in seconda fila. Se la Suicide Squad va in missione, questa avrà gravità e importanza. Ma, al di là di tutto, vogliamo fare un fumetto che sia molto divertente.
Tan - Per me, ad esempio, è molto divertente disegnare questi cattivi non come antagonisti, ma come protagonisti del fumetto. È questo che rende Suicide Squad diversa da tutte le altre serie.Williams - Nel prologo Rebirth, il protagonista è Rick Flagg. Amanda Waller è un po' la spinta propulsiva della storia: vedrà l'iniziativa Suicide Squad cancellata per ordine del Presidente Obama e dovrà quindi convincerlo che la squadra può essere controllata sul campo, me che c'è bisogno dell'uomo giusto per farlo. Quindi ingaggiano Rick Flagg, che non si vede nell'Universo DC da qualche anno: sarà lui il comandante sul campo. Il suo è il punto di vista del neofita, dato che incontrerà la Suicide Squad per la prima volta e perché è uno dei buoni. Sarà la bussola morale in un oceano di follia.
Tan - Non credo che i lettori si aspettassero che Rick Flagg e Amanda Waller fossero la colonna vertebrale della prima uscita. Abbiamo sempre grande azione e tutti i villain della Squad, ma Rob ha coreografato il tutto in maniere incredibile per dar vita a qualcosa di unico che introduca le fondamenta della storia al lettore.
Williams - Ci sarà uno humour molto dark, ma comunque equilibrato. È qualcosa che provo a fare sempre: amo usare l'umorismo nelle mie sceneggiature, ma sono anche consapevole che si tratta solo di uno dei tanti strumenti nell'armeria di uno scrittore. Credo comunque che faccia parte dei personaggi e che il lettore possa comprendere questo approccio.
Negli ultimi tempi abbiamo conosciuto personaggi come Tony Soprano o Walter White, che sono i cattivi, ma anche i protagonisti. E alla gente piacciono le storie dei cattivi. L'unica cosa da fare come scrittori è umanizzarli. Questo è ciò che la Suicide Squad è. Immaginate come sarebbe una squadra composta da Walter White, Tony Soprano e Nucky Thompson [personaggio principale del serial TV Boardwalk Empire - NdR]: loro sono i cattivi, ma sono anche divertenti. Personaggi come Boomerang e Harley sono tra i più spassosi che abbia mai scritto. Vi farete parecchie risate su quelle pagine.
Vogliamo assolutamente far sì che queste storie siano parte del nocciolo dell'Universo DC. Ciò che accade in Suicide Squad avrà un effetto sugli altri fumetti e viceversa. Sarà qualcosa di globale. Nel prologo Rebirth la squadra va in missione in Mongolia. In Suicide Squad #1, saranno in Siberia. Questo è ciò che fanno. Saranno mandati in quei posti in missione dal governo degli Stati Uniti: si recheranno in nazioni dove non dovrebbero trovarsi, ma la chiave di volta è proprio la loro negabilità. Se qualcosa va storto, Amanda Waller fa saltare in aria i loro cervelli, e nessuno dirà niente: in fondo sono solo una manciata di cattivi.
Fonte: Newsarama