DC Comics: Mikel Janin tra l'arrivederci a Batman e i progetti per il futuro
Dopo nove anni in esclusiva alla DC Comics e un ciclo di storie lungo ed importante su Batman, è tempo di bilanci e cambiamenti per Mikel Janin
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Ecco le dichiarazioni più interessanti scaturite dalla chiacchierata:
Janin - Giusto ieri ho terminato il mio ultimo numero di Batman, quindi è un giorno speciale. Tuttavia non ho molto tempo per rilassarmi, dato che ho già due copertine sul tavolo da disegno, una per Hawkman e una variant per Justice League. Poi mi unirò subito a Brian Michael Bendis e Ryan Sook per un numero di Legion of Super-Heroes, cosa che mi entusiasma.
Dire che Batman è sin qui il picco della mia carriera sarebbe poco. Ho realizzato 614 pagine e trentatré copertine. Circa trentadue numeri, anche se in alcuni ho firmato solo metà delle pagine. Per me è stata la più grande opportunità di sempre e sono davvero grato alla DC. L'ex editor di Batman, Mark Doyle, e Tom King sono le persone che mi hanno concesso questa possibilità, quindi grazie a loro.Inoltre, lavorare assieme a un gruppo di artisti follemente talentuosi come David Finch, Mitch Gerads, Clay Mann, Joelle Jones, Tony Daniel, Lee Weeks, Jorge Fornés, June Ching, Jordie Bellaire e altri è stato incredibile. Credo che mi ci vorrà un po' per apprezzare fino in fondo quel che ha significato per me, ma per ora non posso che essere orgoglioso e riconoscente per aver avuto la fortuna di lavorare su Batman in questi anni.
Personalmente adorerei restare sulla serie per sempre, ma è chiaro che il cambiamento è cosa buona sotto molti aspetti. Come vi ho detto, sto lavorando un po' sulla Legione, il che è grandioso per farmi usare dei muscoli creativi nuovi. E poi sono felice di lavorare con Bendis. Dopodiché c'è un grosso progetto che mi attende, ma ancora non posso parlarne, soprattutto perché ancora non ne so granché.
Sono felicissimo di come sono andate le cose nella mia carriera alla DC, dal 2011 ad oggi. La casa editrice mi ha concesso incredibili opportunità e mi ha consentito di fare un percorso molto solido. La maggior parte del mio lavoro è composto da cicli piuttosto lunghi, spesso iniziati con dei numeri #1 e con direzioni tutte nuove, sempre accanto a talenti pazzeschi.
Se pensate alla mia carriera, c'è Justice League Dark con Peter Milligan, Jeff Lemire e J.M. DeMatteis; Grayson con Tim Seeley e Tom King; Batman, sempre con Tom. In una scena fumettistica piena di talenti, aver avuto tre titoli così importanti a definire la mia professionalità è un privilegio.
Mikel Janin tornerebbe a fare l'architetto, come prima del 2010? Pare di no. Sebbene fino al 2008 abbia amato molto quel lavoro, che portava avanti nell'impresa che aveva assieme ai due fratelli, le cose sono cambiate moltissimo nel suo paese per un architetto: pagamenti che non arrivavano, difficoltà che derivano dalla pressione, troppe responsabilità. Janin non ha rimpianti sul suo passaggio al mondo del Fumetto.
Janin - Il bello dei cambiamenti è che sono un'opportunità per tentare cose nuove dal punto di vista artistico. Ai miei esordi su Batman ero abbastanza nervoso, non solo per il personaggio, che fa un po' paura, ma perché seguivo Greg Capullo. Devo aggiungere altro? Aveva fatto un lavoro pazzesco insieme a Scott Snyder per cinque anni. Aggiungete il fatto che avrei avuto accanto una leggenda come David Finch.
Con il tempo ho preso confidenza e credo che le mie pagine migliori siano le ultime. Il mio obiettivo, ora, è migliorare ancora, mettere a posto alcuni dettagli e usare nuove competenze.
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