DC Comics: Mikel Janin parla del suo amore per Wonder Woman
Mikel Janin parla dell'umanità di Wonder Woman e delle caratteristiche che rendono Diana una gioia da disegnare
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Janin - In passato ho avuto l'occasione di lavorare su Wonder Woman, ma non si è concretizzata, perché ero molto impegnato su Batman. Tuttavia, ho sempre amato il personaggio e l'opportunità si è presentata in un momento perfetto, quindi sono stato super felice di poterla finalmente cogliere. Lavorare con Mariko Tamaki, Jordie Bellaire e tutti gli altri collaboratori è grandioso.
Abbiamo avuto un po' più di tempo del normale per realizzare le storie, il che mi ha concesso di concentrarmi sullo studio del personaggio, cosa che ha migliorato decisamente il risultato. Ovviamente, ci sono un sacco di artisti di talento che hanno lasciato la loro impronta su Wonder Woman e non avevo alcuna intenzione di rovinare quel che già funziona. Ho grande ispirazione da disegnatori come Nicola Scott, José Luis Garcia Lopez e Mark Brooks. Ma anche dalla versione interpretata da Gal Gadot.
Amo il fatto che Diana sia così forte e potente, ma anche così umana. Il suo volto ti consente un sacco di espressività e non importa se stia combattendo contro dei parademoni o aiutando il suo vicino: mostra sempre la propria compassione e i propri sentimenti assieme alla determinazione e alla forza. E, ovviamente, adoro disegnare i suoi splendidi capelli.Nella storia c'è Max Lord, che è un vecchio nemico di Diana, e poi ci sono un nuovo personaggio di cui non posso dire molto. Una donna che sarà molto importante nei prossimi numeri. Ho avuto occasione di crearla da zero e mi sono divertito un sacco. E poi c'è un coniglietto, nella storia. E i coniglietti sono sempre grandiosi.
Certo che ci sono simiglianze tra Wonder Woman e Batman. Alle prime sembrano molto differenti: Batman lavora nell'mbra mentre Diana è luminosa e brillante. Ma entrambi vivono in un mondo che sta a metà tra quello reale e quello della fantasia ed entrambi sono versioni idealizzate, quasi divinizzate, degli esseri imani. Tutti e due sono circondati da personaggi, amici e nemici, che li fanno risaltare e che, per contrasto, ci mostrano il modo in cui falliamo, in cui possiamo essere migliori se traiamo ispirazione dai nostri eroi.
Fonte: Games Radar