DC Comics: Mariko Tamaki parla dei temi della sua Wonder Woman

Il ciclo di storie di Wonder Woman di Mariko Tamaki e Mikel Janin è ormai al debutto e la sceneggiatrice anticipa i temi centrali delle sue storie

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Spoiler Alert
Mariko Tamaki, fresca vincitrice dell'Eisner Award come migliore scrittrice, torna a parlare della sua Wonder Woman. La sceneggiatrice, assieme a Mikel Janin, ha ricevuto mandato dalla DC Comics di raccontare il prossimo capitolo della vita di Diana ed è ormai al debutto, con il numero #759 della serie. Ecco le dichiarazioni della Tamaki su quel che attende i lettori e Wonder Woman.

TamTaaki - La DC Comics un bel giorno mi ha mandato una mail. Mi piacerebbe che la storia di come è cominciato tutto fosse più affascinante, ma mi pare di ricordare che mi sia semplicemente arrivata una mail, non ricordo se da Paul Kaminski o da Brittany Holzherr, i miei editor. Mi si chiedeva cosa stessi facendo e se avessi voglia di occuparmi di Wonder Woman. Dissi di sì. Da tempo cercavo l'occasione di raccontare una sua storia in continuity ed eccone una perfetta.

Wonder Woman #759, copertina di David Marquez

Generalmente non penso al modo di rendere questi personaggi miei. Cerco di pensare a una storia che mi interessi e che sia in grado di raccontare. Volevo scrivere qualcosa che si interrogasse sul concetto di giustizia, che si immergesse in acque torbide per quanto riguarda la natura di un eroe. Mi hanno il personaggio di Maxwell Lord con cui lavorare, quindi le cose andranno al proprio posto. E poi mi hanno messo accanto artisti spettacolari come Mikel Janin, Carlo Barberi e Steve Pugh, quindi posso dirmi fortunata.

Il nuovo nemico che vedrete si chiama Liar Liar e ha una relazione completamente comprensibile, ma anche molto incasinata, con la verità. La possiamo definire una strana, piccola creatura davvero molto divertente da scrivere. Anche se a volte, come personaggio, non lo è per nulla. La trama ruota quasi tutta attorno al concetto di manipolazione della realtà. Non credo di poter dire più di così. Nel cast vedremo anche Etta, qualche momento assieme alla Justice League e alcuni ospiti a sorpresa.

Credo che la mia personalità queer sia sempre visibile nelle mie storie. Questa non si getta granché nel passato di Wonder Woman, ma fa qualche riferimento alla sua storia, nel senso che l'unico modo sensato di guardare al presente è attraverso la comprensione di ciò che abbiamo alle spalle.

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Fonte: Games Radar

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