DC Comics: Liam Sharp e la costruzione del cosmo di The Green Lantern
The Green Lantern dà l'occasione a Liam Sharp di costruire un mondo intero passo passo, albo dopo albo
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Ecco cosa ha rivelato Sharp nell'ultima intervista rilasciata a Comic Book Resources, riguardo l'impegno di costruire un mondo intero attorno al personaggio:
Non avevo intenzione di diventare il tizio che alla DC disegna solo fantasy. Volevo poter aprire le ali e tentare cose diverse. Ho disegnato un numero di Justice League, che ha un sapore schiettamente supereroistico, e mi sono divertito. Credo che i generi, fantascienza, fantasy e horror, mi abbian sempre attratto, da quando ero ragazzino, e siano uno dei motivi per cui sono diventato un artista.
La cosa che più mi diverte della fantascienza è la costruzione del mondo. Ho avuto la gioia di potermene occupare su Brave and the Bold e ora ancora di più su The Green Lantern, dove ho l'occasione di aggiungere un pezzo in ogni numero, perché ognuno mi porta in luoghi diversi. Da disegnatore, trovo che la cosa aggiunga entusiasmo e mantenga interessati alla storia. Sinora, ogni albo ha avuto un'atmosfera visiva diversa, proprio per la natura dell'ambientazione.Né io né Grant somigliamo molto ad Hal, che è il tipo di persona che avrei voluto essere da bambino. Ero sensibile, timido. Personaggi come lui e Conan, dei veri duri che risolvono sempre tutto, mi piacevano. Erano la gente a cui si aspirava negli anni Settanta, un'epoca diversa da oggi. Volevi essere immune alle cattiverie e alle difficoltà del mondo. Oggi è più accettabile far mostra della propria fragilità. Il che è una gran cosa.
Il mio personaggio preferito, sin qui, è Volk. Lo amiamo tutti quanti. So che la nostra editor, Jessica Chen, è allegra ogni volta che appare sulle pagine. Ho conosciuto il personaggio all'epoca delle storie di Kevin O'Neill. Tornare a quelle atmosfere è stato divertente, quando c'era un'estetica davvero bizzarra e aliena. Ovviamente, non lo disegno esattamente come Kevin, l'ho adattato allo stile contemporaneo della serie.
Sharp ha parlato dei moltissimi dettagli che infila nei disegni del pianeta Oa. Racconta di una giornata e mezza passata su una sola pagina, per arricchire l'immagine del pianeta di particolari. Un pianeta che è sia industriale che un posto magico, che deve apparire come una città da un miliardo di luci. Altre pagine hanno richiesto quasi quattro giorni, perché l'artista continuava a tornarci sopra per arricchirle di nuovi dettagli.
Nelle pagine e nelle trame facciamo citazioni da un sacco di vecchie storie. Sto lavorando a un riferimento su una vecchia copertina di Gil Kane davvero pazzesca, dalla storia delle origini, con un sacco di personaggi strambi.
Gil Kane è decisamente uno dei nostri riferimenti, come anche Dave Gibbons e, ovviamente, Neal Adams. Per ora siamo molto concentrati sulla costruzione del mondo, ma con il passare della storia faremo sempre più attenzione al dinamismo delle figure e alla loro agilità, che sono eredità del lavoro di Neal. Si rischia sempre di essere intimiditi dai grandi talenti del passato che ci hanno preceduto.
Cosa ci attende in futuro? Hal si trova in situazioni molto interessanti, ma questa è un po' la regola. Non sempre fa quello che ci aspettiamo. Grant ha fatto una certa allusione a questa cosa: uno dei prossimi numeri avrà un finale scioccante. Ci aspettiamo grida di sorpresa e urla che inveiscono perché Hal non farebbe mai una cosa del genere. Ma c'è una ragione per quel che stiamo per mostrarvi, che sarà rivelata con il prosieguo della storia.
Fonte: Comic Book Resources