DC Comics: Laurie Halse Anderson e Leila del Duca presentano la loro Wonder Woman rifugiata
Laurie Halse Anderson e Leila del Duca presentano la loro Diana rifugiata, al centro della graphic novel Young Adult Wonder Woman: Tempest Tossed
È su questo dualismo che è incentrata la nuova graphic novel Wonder Woman: Tempest Tossed, realizzata dal team creativo composto da Laurie Halse Anderson e Leila del Duca, dove l’adolescenza di Diana viene reimmaginata, e in occasione del suo sedicesimo compleanno ci viene proposta la transizione dal mondo quasi ultraterreno di Themyscira alla cruda realtà dei campi profughi fino al caos della metropoli di New York.
Anderson - Io scrivo perlopiù racconti per ragazzi, e la DC mi ha detto: “Pensa a Wonder Woman, Diana, e a come sarebbe stata a sedici anni. Vorremmo alcune scene a Themyscira, per poi trasportarla negli Stati Uniti”. Era tutto quello che avevo bisogno di sapere. È stato fantastico poterla immaginare da adolescente. Davvero straordinario.
Credo che, almeno sotto certi aspetti, il suo personaggio (anche da adulto), dimostra una forte passione per la giustizia, una passione energica per l’uguaglianza, l’equità, la necessità di raddrizzare i torti e di proteggere chi è vulnerabile... è qualcosa che ritroviamo in molti adolescenti, vero? È in quegli anni che iniziano a scoprire la loro forza e il loro potere, ma sono anche piuttosto ingenui. Ci sono parecchie cose che non sanno del mondo.Attraverso gli occhi di Diana vediamo una parte di lei che è esterrefatta da quanto gli esseri umani possano agire in modo orribile nel loro mondo. E allo stesso tempo, vediamo il suo desiderio di migliorare le cose. Questo funziona anche per gli adulti, ma credo che negli adolescenti la cosa emerga con più energia: ricordiamo tutti come ci sentivamo a quell’età. Volevamo mettere a posto tutte le cose e ci chiedevamo: “Ma perché la gente non capisce che così non va?” Adoro questo aspetto degli adolescenti.
Ho studiato lingue e sono sempre stata affascinata dalla comunicazione. Una delle abilità di Diana che entrano in gioco è la capacità sua e delle Amazzoni di capire tutti i linguaggi. Quando osservo con orrore il modo con cui trattiamo il prossimo nella nostra nazione e nel mondo, mi sembra che abbiamo una miriade di cose in comune e che siano solo le lingue a separarci. Ed ecco la donna, o meglio la ragazza, che può unirci tutti e farci capire cosa va fatto, anche quando è difficile farlo.
Spero che i lettori della storia riconoscano la promessa che ci siamo fatti a vicenda come Americani: che questo è il posto dove possiamo venire quando non possiamo rimanere a casa. Che saremo uniti e creeremo un nuovo tipo di paese dove il rispetto, l’onore e la giustizia siano alla portata di tutti. Questa è la promessa, questo è il sogno, e siamo ancora molto lontani dal realizzarlo. Abbiamo bisogno di molti altri supereroi. Amo quello che dovrebbe essere questo paese, e ogni giorno mi spaventa vedere quanto siamo lontani da quell’ideale.
Del Duca - Laurie ha scritto una sceneggiatura fantastica che mi ha toccato molto, perché parla alla ragazza che sono stata anch’io: avere una visione ottimistica di ciò che sarebbe possibile nel mondo, ma senza sapere a livello pratico come attuare questi cambiamenti e scoprire che gli adulti rendono molte di queste cose impossibili.
In ogni caso, a livello artistico sono una disegnatrice a cui piace disegnare corpi di ogni genere e questo mi ha dato l’opportunità di mostrare Diana come un’adolescente, con un corpo ancora goffo. Adoro le scene che ha scritto Laurie, in cui vediamo Diana entrare nella pubertà e comportarsi in modo maldestro accanto alle altre Amazzoni, perché il suo corpo sta cambiando. È l’unica sull’isola il cui corpo sta mutando in quel modo, quindi è stato davvero divertente.
Quando Diana si trova a Themyscira, il layout delle pagine è un po’ più creativo e fantastico, essendo un reame fantasy. Ho potuto disegnare degli abiti davvero interessanti basandomi su quelli dell’antica Grecia, e quello è stato molto divertente. È stato entusiasmante anche disegnare le vesti fluenti e il tipo di abiti che avrei voluto indossare io da ragazzina. Credo che le cose siano esteticamente più affascinanti a Themyscira.
Da adolescente ho vissuto in Montana e sono cresciuta in mezzo alla natura, in un ambiente piacevole e tranquillo. Quando mi sono trasferita in una grande città, da adulta, ho notato la freddezza e il caos che caratterizzano le città, quindi ho voluto ritrarre questo aspetto anche in Diana. La prima volta sbarca su un campo profughi in Grecia dove la situazione è critica, fa freddo e tutto è tetro. Poi, quando arriva a New York, anche se trova più varietà e molte culture, finisce in un posto folle e caotico rispetto a quello a cui era abituata. Il layout delle pagine diventa un po’ più aggressivo per tentare di trasmettere le emozioni che sta provando.
Quello che mi piace di questa storia è il fatto che parli dell’idealismo americano e che mostra le crepe di quel sogno. Spero che i lettori trovino un’amica in Diana, che la gente che arriva in questo paese aspettandosi qualcosa che poi viene drammaticamente delusa... be', anche se io sono cresciuta negli Stati Uniti d’America, ho provato anch’io questa profonda delusione. È bello trovare qualcosa in una storia che ci permetta di correlarci a questo livello: quanto sia ipocrita e sbagliato vedere dei miliardari che vivono in ville sfarzose quando abbiamo l’enorme problema dei senzatetto e una miriade di persone che muore di fame o di freddo per le strade. Mi farebbe piacere che la gente trovasse un’amica in Diana, qualcuno con cui condividere le stesse frustrazioni e gli stessi valori.
Fonte: CBR