DC Comics: Joe Quinones e Sam Humphries presentano l'eclettico Dial H for Hero
Un super eroe nuovo in ogni numero e uno stile di disegno che cambia di continuo per Dial H for Hero
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Sceneggiatore e disegnatore sono stati intervistati in merito da Newsarama, ed ecco i punti salienti di quel che hanno detto:
Humphries - Tutto è nato da Brian Michael Bendis, che mi ha proposto la serie. Io conoscevo molto poco Dial H for Hero, ma avevamo parlato molto della nuova etichetta che avrebbe lanciato alla DC e di come si sarebbe concentrata su personaggi molto giovani. Pensai che fosse perfetta per me. Era l'ultima cosa che mi aspettavo di vedermi proporre. Lui mi disse di andare a rileggermi le storie precedenti e che avrei capito. Leggendo, improvvisamente mi vennero in mente i personaggi, il tema, le avventure e vidi il potenziale che avevano.
Quinones - Io sono arrivato subito dopo. Avevo parlato con l'editor Andy Khouri, che stava mettendo assieme il progetto Wonder Comics assieme a Brian, dandogli una mano con la pianificazione delle testate. Contemporaneamente, contrattavamo riguardo la possibilità che venissi a lavorare alla DC per una serie. Cercavamo di capire quale sarebbe stata quella giusta e lui mi raccontò di questa. Pensai che l'idea fosse notevole. Mi disse che Brian l'avrebbe supervisionata e Sam l'avrebbe scritta. Conosco Sam, siamo amici da un po', e volevo lavorare con lui da un sacco, quindi era perfetto.Humphries - Una delle cose che amo della storia è che si basa sull'idea che in ogni albo ci sia almeno un super eroe diverso, cosa che serve a mantenere alta l'attenzione dei lettori e che colpisce con qualcosa di inaspettato. Mi sento come se avessi avuto il permesso dalla DC di fare letteralmente follie con i suoi super eroi, quindi, quando ci pensavo, immaginavo cosa significhi per un personaggio usare l'H-Dial e trasformarsi. Volevo espandere il concetto in maniera che, a ogni utilizzo e a ogni storia, anche l'esperienza di lettura di Dial H for Hero fosse diversa. Volevo dare anche al lettore la sensazione della trasformazione.
Quinones - Come lettori, farete esperienza del cambiamento che vede protagonista Miguel, e noi avremo modo di divertirci con il linguaggio del Fumetto in maniera inedita. Siamo grandi fan del nostro medium e ne siamo affascinanti sin da quando eravamo bambini. Questo è il nostro modo di rendergli omaggio.
Nel secondo numero vedrete uno stile manga. E non ho paura di dire che creeremo due diversi mondi all'interno di un universo in stile nipponico. La cosa divertente è vedere i nostri due eroi avere due aspetti molto diversi, ritratti con stili diversi, ma entrambi riconoscibilmente giapponesi come tipo di personaggio. Si incontrano, si scontrano, cambiano il mondo attorno a loro. E tutto questo rappresenta una sfida artistica molto interessante che credo sarà altrettanto divertente per i lettori.
Un progetto molto ambizioso, quindi, per cui Quinones sente di essersi preparato, in qualche modo, da tutta una vita, appassionandosi a tanti stili diversi di disegno e a tanti generi e tradizioni del Fumetto.
Humphries - La dinamica fra il personaggio di Miguel e quello di Summer sarà molto interessante, perché entrambi sono figli di una piccola cittadina e di situazioni familiari complicate. Entrambi sono avidi di cambiamento e di fuga. Metterli in questo contesto di estrema volontà di liberazione e insieme di potere è stato divertente, per poi vedere come avrebbero reagito alle situazioni che gli si presentano. Inoltre, metteremo alla prova il loro senso di responsabilità di fronte alle paure tipiche degli adolescenti.
Sei numeri per questa miniserie, ma tante idee nella testa di Humphries e Quinones, che sperano proprio di avere successo e di poter portare avanti il discorso. Chissà se un progetto così particolare farà breccia nel cuore dei fan?
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