DC Comics - Jeff Lemire sul suo Joker: È come un Banksy super cattivo

Jeff Lemire ha parlato di Joker: Killer Smile, la miniserie disegnata da Andrea Sorrentino che rivisita in una chiave originale la nemesi di Batman

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Spoiler Alert
Da qualche giorno è uscito sugli scaffali delle fumetterie americane il secondo numero di Joker: Killer Smile, miniserie scritta da Jeff Lemire (Descender) e disegnata da Andrea Sorrentino (Old Man Logan) che reinterpreta il Principe Pagliaccio del Crimine della DC Comics.

La storia è incentrata sul Dottor Ben Arnell, uno psicologo del Manicomio Arkham che tenta di curare Joker finendo per mettere in pericolo la sua famiglia.

Lo sceneggiatore canadese ha raccontato l'approccio con cui è stata realizzata la miniserie targata Black Label:

Joker: Killer Smile #1, anteprima 01

Lemire - Io e Andrea volevamo fare qualcosa di diverso con la mitologia di Joker e Batman. Ultimamente abbiamo visto così tante storie di Joker che abbiamo pensato non avesse senso lavorarci senza tentare di fare qualcosa di nuovo e originale.

Per quanto riguarda lo stile grafico, Andrea ha realizzato subito una scena che ha definito la serie, facendo sembrare Gotham una città "reale" e non un'esagerazione gotica. Questo aspetto ha definito lo stile anche per me. Se i personaggi non fossero sembrati persone reali, la storia non avrebbe avuto l'impatto che volevo.

Vivo a Toronto, una città grande quanto Gotham, e un sacco di persone ci vengono per lavoro e poi tornano a casa la sera. Mi è venuto in mente che potrebbe essere lo stesso per Gotham. Non ho mai visto prima i sobborghi di Gotham. Magari sono apparsi, ma non ho letto storie in cui si veda questo aspetto della città.

Mostrare la duplice natura della vita di Ben mi è parso un ottimo modo per strutturare questo progetto: trascorre le giornate ad Arkham con il Joker e le notti nella sua casa di periferia con la famiglia. È solo questione di tempo prima che si porti a casa, dai suoi cari, un po' della follia di Arkham, ed è qui che comincia l'orrore.

Questo fumetto parla delle paure della paternità. Buona parte dell'essere un genitore consiste nell'essere spaventati e preoccupati. Soprattutto nel mondo di oggi, con le insicurezze e il cambiamento climatico. Vuoi proteggere tuo figlio e tenerlo al sicuro da qualunque cosa, ma a volte non puoi farlo. Forse è scaturito tutto da quella sensazione. Una storia in cui Joker infetta una famiglia mi dà l'idea di essere la più spaventosa di tutte.

Io e Andrea Sorrentino abbiamo collaborato a quattro progetti, Green Arrow, Old Man Logan, Joker e Gideon Falls. Abbiamo un'ottima chimica e adoriamo lavorare assieme, soprattutto a storie che guardino al lato oscuro. Andrea desiderava moltissimo avere la possibilità di disegnare l'angolo di Batman all'interno dell'Universo DC, e con un titolo per adulti come questo era il momento giusto per farlo. Ha un vero talento nel rappresentare visivamente le vite interiori dei personaggi in maniera creativa, perciò questa storia sulla follia era l'ideale per lavorare senza freni.

Lemire si è poi soffermato su come Joker abbia una sorta di super potere che gli permette di influenzare le menti di chi decide di avvicinarsi a lui:

Joker: Killer Smile #1, anteprima 02

Lemire - Vedremo questo elemento giocare un grande ruolo in maniera inaspettata, via via che la storia prosegue. Abbiamo in programma diversi colpi di scena, e credo che la gente rimarrà molto sorpresa.

Il Joker è molto teatrale, no? Voglio dire, il modo in cui si veste, il trucco, i piani elaborati e i crimini. Questo è il mondo di qualcuno che vuole davvero essere guardato. Ma è più di questo. Deve esserlo. Se considerate quel che ha fatto a Gotham, c'è un sacco di roba oltraggiosa, come se dovesse dire la sua: sta esprimendo la sua visione usando Gotham come tela. Mi sono ispirato alla versione di Joker di Steve Englehart e Marshall Rogers. Voglio dire, un pesce jokerizzato!? È così ridicolo e meraviglioso. È come un Banksy super cattivo.

Adoro è essere libero dalla continuity. La possibilità di usare questi personaggi incredibili e iconici per raccontare una storia completa con un inizio, una svolgimento e una fine. Adoro anche il formato aumentato e a come faccia risplendere i disegni. I volumi sembrano davvero sostanziosi.

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Fonte: Newsarama

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