DC Comics: J.M. DeMatteis sull'esperienza di Justice League - Gods and Monsters
J.M. DeMatteis racconta il suo esperimento con il fumetto digitale: un prequel del film di Bruce Timm, Justice League: Gods and Monsters
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Non è un problema per me lavorare su versioni differenti di personaggi molto noti. Con Keith Giffen, su Justice League 3001, già lo faccio. Il bello delle tre icone su cui ho lavorato su Gods and Monsters è che in loro c'è qualcosa di fondativo ed essenziale. Puoi piegarli, rivoluzionarli, alterarli, cambiarne la storia, ma qualcosa di quella natura originale resta incollato, la loro anima resta la stessa.
Il Batman di Gods and Monsters è una sorta di rappresentazione, fatta personaggio, di tutte le caratteristiche più oscure dell'Uomo Pipistrello in generale. Eppure, persino lui ha una moralità interiore che rimane intatta, che lo rende comunque Batman. Costretto dalla fame e dal bisogno di sopravvivere succhiando sangue umano, fa quel che può con quel che ha. E la scelta di mettere questo problema al servizio della giustizia lo definisce.
Le storie delle origini dei tre eroi, ha spiegato, sono narrate da Lois Lane, che in quest'universo non è per nulla una loro fan. Li mette costantemente in discussione, ne critica le scelte. Parte della serie ha a che fare con il dilemma: sono davvero degli eroi questi Superman, Batman e Wonder Woman oppure sono qualcosa di totalmente diverso?
Pur facendo parte di un progetto crossmediale decisamente ampio, ho avuto parecchia libertà di scrittura. Mi hanno mostrato una versione ancora piuttosto acerba del film di Bruce Timm, per darmi un'idea di personaggi e universo narrativo. Nel lungometraggio ci sono solo dei flash sul loro passato e vengono presentati come protagonisti ben definiti.
Bruce Timm ha potuto dare un'occhiata agli script, al lavoro finale, ma a me era concesso molto spazio di manovra. Ho potuto costruire e creare i personaggi di supporto e i comprimari, entrare nella psicologia degli eroi e dare loro delle motivazioni. Se Bruce avesse avuto delle lamentele, ovviamente la sua parola sarebbe stata legge: è il suo universo con i suoi protagonisti.
Tre personaggi molto profondi, che hanno richiesto a DeMatteis di innamorarsi di ognuno di loro, per così dire, per poterne scrivere le storie al meglio. Un posto speciale nel cuore dell'autore ricopre Wonder Woman, con cui mai prima d'ora egli aveva trovato una vera connessione. Eppure, questa particolare incarnazione l'ha colpito profondamente.
Dei tre è quella con gli ideali più forti, probabilmente, la meno dark e forse quella ancora a caccia del sogno di creare un vero e proprio paradiso sulla Terra. Può essere che sia stato questo suo ottimismo sopravvissuto ad attrarmi così tanto.
Il progetto di Justice League: Gods and Monsters, nella sua versione fumettistica, ha visto J.M. DeMatteis ai testi e una serie di artisti alle matite. Il che, assieme al fatto che i fumetti uscivano giornalmente in versione digitale, ha rappresentato una sfida notevole in termini di organizzazione e di scrittura delle storyline, che procedevano parallele e venivano scritte in contemporanea. Una sfida che ha procurato non poche difficoltà all'autore, ma che ha pagato in termini di risultato finale.
Non è stato affatto semplice, ma è valsa la pena di coinvolgere tanti artisti diversi. Ognuno dei loro stili si adatta perfettamente alle storie di ognuno dei tre protagonisti. E oggi, riguardando il loro lavoro, sono davvero soddisfatto.
Fonte: Comic Book Resources