DC Comics interrompe definitivamente il rapporto con il distributore Diamond

DC Comics ha annunciato di aver interrotto definitivamente il suo rapporto con Diamond, collaborando con tre nuovi distributori

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Un mese e mezzo fa la DC Comics aveva annunciato che i suoi fumetti sarebbero stati inviati alle fumetterie da Lunar Distribution e UCS Comic Distributors, in seguito alla sospensione delle attività di Diamond Comics a causa dell'emergenza Coronavirus. Il provvedimento, che sembrava solamente una soluzione temporanea legata alla situazione straordinaria, è stato però reso definitivo con l'annuncio da parte di DC Comics dell'interruzione definitiva del suo rapporto con Diamond.

Questo l'annuncio della casa editrice:

Dopo 25 anni, DC e il distributore Diamond Comics stanno concludendo la loro lunga relazione. Guardando al futuro, le fumetterie potranno ordinare le uscite DC da Penguin Random House, Lunar o UCS. DC continua a impegnarsi per fornire ai negozi il miglior servizio possibile ai fan dei migliori fumetti del mondo.

Siamo consapevoli che vi sembrerà una scelta epocale, ma possiamo assicurarvi che questo cambiamento nei nostri piani di distribuzione non è stato effettuato con leggerezza, ma arriva dopo un lungo periodo di riflessioni. Questo cambio di direzione è in linea con la strategia generale della DC finalizzata a risanare e rafforzare la vendita diretta, aumentando il numero di lettori di fumetti in tutto il mondo.

Nel breve termine, Diamond soddisferà soltanto gli ordini effettuati fino al 1 ° giugno e non promuoverà i successivi titoli DC. Per garantire una transizione fluida per i rivenditori, DC sospenderà gli ultimi ordini l'8 giugno, rendendo poi quei titoli nuovamente disponibili dal 15 giugno.

Poco dopo l'annuncio, il fondatore di Diamond Steve Geppi ha dichiarato:

Un anno e mezzo fa DC, nel suo ultimo rinnovo del contratto, ha chiesto di aggiungere una clausola che gli permetteva di uscire dal rapporto esclusivo con un preavviso di 60 giorni, senza la necessità di un valido motivo. Eravamo d'accordo. Poi è arrivata la pandemia e hanno esercitato quell'opzione. Non avendo più l'esclusiva, potevano vendere a chi volevano. Questo è quello che è successo.

Fonte: CBR.com

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