DC Comics: i piani originali di Flashpoint non prevedevano un reboot
All'ultimo incontro coi rivenditori, la DC Comics ha ammesso che la funzione originaria di Flashpoint doveva essere quella che ricoprirà a breve Convergence
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Chi ricorda Flashpoint sa bene che alla sua conclusione il DC Universe non è stato più lo stesso. Quella saga lo trasformò in una realtà distorta e parallela appena prima che la rivoluzione dei Nuovi 52 ne riscrivesse completamente la storia.
Dalle dichiarazioni rilasciate alla recente manifestazione di Orlando dedicata alle fumetterie abbiamo appreso che all'origine la funzione del crossover di Geoff Johns doveva essere quella ricoperta ora da Convergence. Doveva servire infatti come momento narrativo di transito, di attesa, in modo da permettere con calma il trasferimento della major americana da New York a Burbank, una decisione nata allora ma procrastinata fino a oggi. Concluso Flashpoint la continuity avrebbe dovuto proseguire come se nulla fosse accaduto, senza reboot, e il nuovo assetto descritto dal Multiversity di Grant Morrison era stato programmato come effetto di Crisi Finale.
La prossima estate non vedrà dunque alcun evento speciale, tranne la Darkseid War che avrà solo un tie-in. Sarà all'insegna della diversità, dando modo di ricaricare le batterie, consci che non esiste un gusto unico che vada bene a tutti i lettori. I Nuovi 52 si articolavano su generi differenti ma la sensazione era che tutte le serie avessero lo stesso sapore, è stato affermato.
Fonte: Bleeding Cool