DC Comics: Gene Luen Yang fa un bilancio della sua esperienza su Superman

Lo sceneggiatore Gene Luen Yang ha parlato della sua esperienza su Superman e in particolare della storyline intitolata Truth

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Spoiler Alert
Dopo la lunga e sofferta odissea di Truth, saga che ha visto Superman perdere sia i suoi poteri che l'identità segreta di Clark Kent, con il conclusivo numero #50 molti nodi verranno finalmente al pettine. A raccontare questo e molto altro ancora a Newsarama ci ha pensato Gene Luen Yang, sceneggiatore di Superman che saluterà il personaggio con l'albo in uscita questo mese negli Stati Uniti:

Superman #50, copertina di John Romita Jr.Il tema era questo: volevamo mostrare che Superman può rimanere fedele a se stesso, qualunque scherzo la vita gli possa riservare. Gli sono accadute cose davvero orribili, come perdere la propria identità segreta e la maggior parte dei suoi poteri. Nonostante tutto, però, lui è rimasto se stesso, ha perseverato.

Con il numero #50 rimarcheremo tutto questo ridandogli la sua classica iconografia, dal mantello alla "S" sul petto. Superman #50 mostra come Superman sia sempre Superman, nel passato, nel presente e nel futuro.

La "Verità" è quindi quella che separa Superman da Zod, per esempio. Il primo ha il potere sufficiente per diventare un tiranno ma sceglie di non farlo, perché la cosa andrebbe contro tutto quello in cui crede: la forza non giustifica ogni cosa. Lui crede in un codice morale che è più importante dei suoi poteri.

Lo sceneggiatore ha poi discusso della genesi di questa storia:

Tutto è nato in seguito a diverse riunioni con i team creativi. Ho lavorato a stretto contatto con gli altri scrittori dei fumetti di Superman, Greg Pak, Pete Tomasi e Aaron Kuder. Abbiamo fatto diversi incontri con l'editor Eddie Berganza. Da questi è nato Truth. Volevamo realizzare qualcosa che separasse il personaggio da quello che lo aveva caratterizzato negli ultimi tempi e mostrare che resta sempre la stessa persona. Gli abbiamo quindi tolto la sua identità segreta, i suoi poteri e abbiamo giocato con questi elementi.

Yang ha poi parlato di due personaggi chiave di questa storyline, Lois Lane e Vandal Savage:

Superman #49, copertina di Howard PorterSuperman e Lois Lane saranno sempre connessi in qualche modo, anche senza la componente romantica. Questo è il motivo per cui volevamo questo personaggio impegnato nel ruolo chiave di chi ha rivelato la sua identità al mondo. Ci è voluto un po' prima che ci convincessimo a fare questo passo, lo ammetto. Lois Lane non poteva rivelare l'identità segreta di Superman solo per il gusto di farlo, ma doveva farlo per un motivo importante. Alla fine, lo ha fatto per salvarlo piuttosto che per fargli del male.

Nell'ultimo numero, infine, li abbiamo fatti riunire, in un modo non necessariamente romantico. Be' forse un po'. O forse no. Ma era importante avere un momento che mostrasse quanto sia importante il rapporto con Lois per Superman. Lei doveva essere lì, presente nella scena finale, perché è connessa indissolubilmente alla sua mitologia.

Inoltre, c'è un acceso dibattuto nella cultura americana sul rapporto tra sicurezza e libertà. Si può limitare la libertà per tenere al sicuro le persone? Si può limitare la sicurezza per tenere le persone libere? Penso che tutto questo vada a legarsi alla lotta di Superman in questa storia, in fondo. Lui deve fare una scelta. Se tenesse tutto il potere per sé, potrebbe proteggere tutti. Questo è ciò che Vandal vuole provare a dimostrargli. Se una cosa del genere fosse accaduta su Krypton, il pianeta si sarebbe salvato. Ma Superman respinge questa tentazione, perché crede in un equilibrio tra sicurezza e libertà, e non ritiene che la forza risolva ogni cosa.

In conclusione, lo scrittore ha tratto un bilancio finale sulla sua esperienza su Superman:

Ho amato questa esperienza, che ho avvertito come un'incredibile sfida. Sono molto grato di aver avuto la possibilità di lavorare con straordinari artisti come John Romita Jr. e Howard Porter. Sono stato un loro fan per anni, quindi poter creare qualcosa assieme a loro è stato un grandissimo privilegio. Ho imparato tantissimo lavorando a stretto contatto con Eddie e gli altri editor, così come tutti gli sceneggiatori. Devo dirlo, sono stato molto orgoglioso di aver portato Superman nella Bay Area, il mio luogo di nascita. Ha trascorso tre numeri a Oakland!

Fonte: Newsarama

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