DC Comics: dietro alle quinte del Batman in armatura con Snyder e Capullo
A Gotham City c'è un nuovo Batman in armatura: Scott Snyder e Greg Capullo hanno parlato del nuovo corso del Cavaliere Oscuro, foriero di grandi novità
Il nuovo arco narrativo di Batman, intitolato Superheavy e firmato dal consolidato team creativo formato da Scott Snyder (testi) e Greg Capullo (disegni), è solo alle battute iniziali, ma ha già mostrato diversi interessanti aspetti, come la comparsa di inediti villain e un tono della narrazione paradossalmente più leggero di quello delle precedenti uscite.
Capullo - Per me, Endgame non è mai stato un finale. La gente leggeva Endgame, come titolo della storia, ma sul mio contratto non c'era scritto "gioco finale". Andremo avanti almeno fino al numero #50, e forse oltre. Non ho mai avuto intenzione di lasciare la testata, finora. Magari Scott aveva un'idea diversa, ma posso confermare che siamo entrambi intenzionati ad andare avanti. Il che per me non è una sorpresa.
Snyder - Sì, all'inizio ho pensato che Endgame sarebbe stata la mia ultima storia sulla testata, e se fosse andata così, avrei portato avanti questa saga fino al numero #50. Ma poi ho avuto l'idea giusta per scrivere questa storia intitolata Superheavy, e su come questa possa contribuire a rinnovare la mitologia del personaggio e stabilire un nuovo canone. Abbiamo già fatto tanto su questo titolo, e non avrei mai immaginato una cosa del genere all'inizio di questa avventura. Il fatto che vi siano ancora tanti lettori a supportare il nostro lavoro è una vera gioia. Superheavy è una storia a sé. È un'indagine che scava in profondità in Batman inteso come simbolo di giustizia, sia che agisca a braccetto con la legge sia che vada oltre i limiti imposti da questa. Allo stesso tempo, è una storia molto intima sul personaggio di Bruce Wayne.
I due autori hanno poi dato vita a una naturale conversazione fra loro nella quale hanno parlato di tutte le novità di questo nuovo arco narrativo:
Capullo - Disegnare questa storia è come mangiare una torta, se faccio un confronto con Anno Zero. È su quell'arco narrativo che Scott mi ha fatto sudare davvero: mi ha quasi messo nella bara. Quello quindi è stato il più difficile, mentre Superheavy è molto divertente da realizzare, a dire il vero. E i cattivi che ho creato in queste prime due uscite? È stato uno spasso. Se leggete il numero #42, c'è un criminale che può letteralmente fare a pezzi la città. Andiamo, questo è quello che sogni di poter disegnare da quando eri bambino! E riguardo il Bat-Truck, è stato bellissimo progettarlo assieme a Scott, ci siamo davvero divertiti.
Snyder - Giusto per essere onesti, una della mie colpe con Anno Zero è stata quella di aver scritto una storia molto, molto personale, nel senso che volevo che fosse una storia su chi è Batman dal punto di vista dei miei figli. Con Gioco Finale ho invece raccontato di ciò che Batman rappresenta per me. Con Anno Zero ho spinto parecchio sull'acceleratore, aggiungendo pagine e pagine di sceneggiatura, con le scadenze che si avvicinavano impietosamente. Non ho pensato quanto lavoro tutto questo potesse comportare per il compartimento grafico. Adesso sto più attento.
Capullo - Una delle cose che cerco sempre di spiegare a Scott è che c'è tanto lavoro di grafica dietro una storia come quella. Non riusciva mai a capire che, come in una canzone rock, non c'è solo l'assolo a comporla, quello è il climax, ma ci sono anche parti più tranquille e facili da suonare. Ora però finalmente sembra averlo compreso. Le storie attuali sono molto più equilibrate e armoniche, il che a mio giudizio, fa aumentare la qualità intrinseca del fumetto.
Snyder - È una cosa che ho sempre ammesso, grazie a Greg sono diventato uno scrittore migliore. Lui ha ragione, e spero che si noti il mio miglioramento in fase di sceneggiatura.
Infine, Snyder ha parlato di cosa i lettori potranno aspettarsi dal nuovo Batman e dalla saga Superheavy:
In termini di toni, abbiamo avuto un andamento a zig-zag fra le varie saghe. Sono molto orgoglioso di ciò che questo fumetto è diventato sotto la supervisione dell'editor Mark Doyle e mi piace molto anche il fatto che la DC Comics stia facendo qualcosa di potenzialmente rischioso, ma anche vincente, con questo rilancio. Noi cercheremo di fare ciò che abbiamo sempre fatto su Batman, a partire dalla storia La Corte dei Gufi, che era sostanzialmente una detective story. Poi siamo arrivati a Gioco Finale dove abbiamo sottinteso che Joker potrebbe essere immortale. Diciamo che non ci siamo mai risparmiati.
Il precedente arco narrativo era molto dark, quello attuale sarà più leggero, se il primo era di genere horror, qui torniamo al poliziesco. Con Superheavy stiamo provando qualcosa che non abbiamo ancora fatto prima. Onestamente, mi sento come uno scommettitore compulsivo, a volte. Sono al casinò, e scommetto tutto ciò che ho nel portafogli per vincere. Vinco. E punto tutto ciò che ho vinto per vincere ancora di più. E ancora e ancora. Applico questo approccio nel mio lavoro, non mi accontento. Questo personaggio si merita qualcuno che possa scommettere pesante su di lui, così come se lo meritano i lettori. Noi stiamo rischiando tutto per fare una storia importante per voi. L'ho detto anche a Dan DiDio: "Superheavy potrebbe anche andar male, ma io la amo". Quindi se non avessi preso questo rischio, forse lo avrei rimpianto per tutta la vita. I fan sembrano essere dalla nostra parte, cosa che mi fa lavorare felice ogni giorno.
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Fonte: CBR