DC Comics: Dan DiDio sulle contraddizioni di fondo de I Nuovi 52
Dan DiDio aggiunge, a quelle dello sceneggiatore Scott Snyder, le sue considerazioni sugli errori compiuti all'epoca dei Nuovi 52
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Dan DiDio - La DC ha tentato di avere la botte piena e la moglie ubriaca. Cerchi di reinventare e rilanciare i personaggi a partire dalle fondamenta e, contemporaneamente, di non incasinare quel che funziona delle tue proprietà più popolari, perché affinché le storie di Justice League di Geoff Johns e Jim Lee, un pezzo centrale delle trame di allora, potessero funzionare tutti gli altri personaggi dovevano essere definiti nella loro nuova identità prima di essere inclusi nel team. Inoltre, non volevamo rinarrare le origini di tutte quante tutte assieme, perché sarebbe stato terribilmente noioso.
Adoravo le idee di Grant Morrison per rinnovare Superman, perché erano originali e fresche. Amavo tantissimo quella visione di Superman, ma il rovescio della medaglia e che si ha sempre bisogno che il suo personaggio funzioni accanto al resto della Justice League e nelle sue trame. La storia Grant e di George Perez non si è mai realmente allineata con il resto e, in definitiva, per i lettori che seguivano più da vicino la continuity, era complicato accettare che il personaggio che vedevano nei diversi contesti fosse lo stesso e il modo in cui funzionava l'ordine degli eventi.
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Fonte: Comic Book Resources