DC Comics: con We Are... Robin Lee Bermejo ridefinisce il concetto di sidekick
Lee Bermejo, sceneggiatore di We Are... Robin, ha parlato della natura della serie che rivoluzionerà il concetto di aiutante dell'eroe
La trama del fumetto vede protagonista un gruppo di ragazzi i quali decidono di attivarsi al fine di difendere al meglio le strade di Gotham City, dando vita al Robin Movement, iniziativa che prenderà il via online per poi trasformarsi in qualcosa di molto più pragmatico: una banda di Robin impegnata a combattere il crimine.
Proprio Bermejo ha parlato del suo nuovo progetto lavorativo con Newsarama, partendo dalle motivazioni che spingono questi ragazzi a unirsi per difendere la propria città in un momento assai delicato, visto che Batman è dato per morto (anche se, in realtà, lo aspetta un futuro assai diverso).
La scomparsa di Batman ha sicuramente un suo peso. Ma, in realtà, abbiamo deciso di non dare troppe informazioni sulle motivazioni esatte per le quali questo movimento prende vita. Penso che sarà un'idea che i lettori si potranno fare da sé, man mano che procederanno nella lettura della serie. Il fatto che vi sia un nuovo Batman per le strade di Gotham, inoltre, giocherà un ruolo importante.
Questi ragazzi stanno prendendo la legge nelle proprie mani. E, senza anticipare troppe cose, sono anche minorenni: questo fattore, sotto l'aspetto legale, sarà parte integrante del fumetto. È un aspetto molto importante per me: l'idea di una sidekick teenager. Il concerto di eroe adolescente è di per sé un problema "originale". Mi faccio molte domande su cosa spinge gli eroi adulti a mettere i suddetti in una tale condizione di rischio, ma allo stesso tempo mi rendo conto che gli stessi ragazzi, a quell'età, hanno un forte desiderio di lottare per ciò che è giusto. Un altro concetto importante del fumetto è quello dell'eredità, del passaggio di ruolo. Abbiamo già visto diversi Robin fino a oggi. A Gotham City, oramai, Robin è un simbolo più che una persona in particolare.
Bermejo ha poi parlato del protagonista della sua serie.
Duke è un personaggio che Scott Snyder e Greg Capullo hanno fatto esordire in Batman. Lo abbiamo già visto un altro paio di volte. Il character è stato introdotto molto bene, ma non sappiamo davvero chi sia in realtà, sappiamo chi è in relazione a Batman. La cosa interessante è che lui rappresenterà gli occhi con i quali vedremo la nostra storia. Attraverso di lui, il lettore sarà introdotto a questo movimento.
Proprio il Robin Movement è stato poi preso in esame, specie la genesi di questo, avvenuta per mezzo dei social network.
Facebook, Twitter e i social in generale hanno reso facilitato le comunicazioni fra persone. Su questi si creano anche dei trend, e questo movimento sarà uno di questi. Ma cosa accade quando le persone che organizzano questi movimenti sui social non si rendono conto delle responsabilità che questi comportano?
Una cosa è parlare di ideare un movimento, un'altra cosa è crearlo sul serio. I protagonisti di We Are... Robin hanno di certo le migliori intenzioni, vogliono tenere al sicuro la loro città. Ma Gotham City è una città particolare, un luogo assai pericoloso. Il concetto di eroe, e di cosa lo definisce agli occhi di un quattordicenne è qualcosa di molto interessante per me.
Infine, Bermejo ha assicurato che nessuno dei protagonisti di We Are... Robin avrà superpoteri, e che il tono della serie sarà urbano e realistico, senza rinunciare a un po' di sano humor.
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Fonte: Newsarama