DC Comics: Brian M. Bendis rassicura tutti sulla continuity di Superman

Bendis parla di come si sente scrivendo Superman e chiarisce la sua posizione sulla continuity

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Spoiler Alert
Intervista a Brian Michael Bendis su Newsarama. L'argomento? Ovviamente, non si può prescindere da Superman, dal modo in cui il personaggio fa sentire il suo nuovo sceneggiatore principale. Action Comics #1000 è uscito ormai da qualche settimana, negli Stati Uniti, e la nuova era dell'Uomo d'Acciaio è cominciata.

Ecco i primi commenti del suo attuale architetto.

Non definirei quel che stiamo facendo come un'alterazione della continuity, ma una prosecuzione, sulla base rispettosa di quel che già è stato raccontato. So che un sacco di gente è preoccupata per i cambiamenti, quindi sono felice di poter rassicurare tutti sulla conservazione del passato. So che, storicamente, le serie limitate sull'Uomo d'Acciaio sono contate tra i più plateali reboot della storia, a partire dalla mini di John Byrne. Basta leggere il titolo Man of Steel, per temere sconvolgimenti, ma non è questo il caso.

Non c'era nulla che non andasse nella continuity che ci siamo trovati, né nel personaggio o nelle sue relazioni. Ma ci sono un sacco di nuove storie che possiamo raccontare, dal punto in cui ci troviamo. Ed è quel che stiamo iniziando a fare con Man of Steel. Quindi, se siete stati fan di Superman per tutto questo tempo, grandioso. Si parte. Se salterete a bordo, la situazione vi sarà chiarissima fin da subito anche se non siete dei super-esperti del personaggio.

Le accuse sul cambiamento della continuity potrebbero essere state originate dal fatto che un nuovo cattivo è comparso sulle pagine di Action Comics #1000, un personaggio di nome Rogol Zaar che sostiene di essere il vero responsabile della distruzione del pianeta Krypton, sinora creduto distrutto a causa di un disastro naturale.

Man of Steel #1, variant cover di Pat Gleeson

Lo dice lui. Potrebbe essere semplicemente una provocazione. Potrebbe essere semplicemente un bastardo malvagio che dice cose cattive alla gente. Ultimamente stavo leggendo un sacco di storie vecchie, oltre che saggi su Siegel e Shuster e articoli di vecchia data. Ho riletto anche questa prefazione meravigliosa di Ray Bradbury a Man of Steel di Joh Byrne, che parla dell'identità di Superman e di ciò che rappresenta il personaggio. E ho iniziato a ragionarci sopra.

Io sono un ebreo di Cleveland. Tutti sappiamo che Superman è stato creato proprio da un ragazzino ebreo di Cleveland. Ho pensato un sacco a questo e a un vecchio paragone tra la vicenda del personaggio e quella di Mosè. Ma c'è una differenza fondamentale. Se è vero che Kal si salva dalla distruzione del suo pianeta venendo affidato allo spazio, come Mosè si salva nella sua cesta di vimini, affidato alle acque del Nilo, il primo fugge da un disastro naturale, mentre il secondo era minacciato da una persecuzione verso il suo stesso popolo.

Sopravvivere a un evento accidentale è completamente diverso che fare altrettanto con una pulizia etnica, dal punto di vista della percezione mentale. E c'è, in effetti, un personaggio storico che può capire questa differenza: Martian Manhunter. I due hanno sempre condiviso questo senso di tragedia, ma i due avvenimenti in sé erano molto differenti. Ora scopriamo che potrebbero essere più simili del previsto. Ora il trauma infantile di Kal-El potrebbe rivelarsi diverso, e lui, forse, non è pronto ad affrontare questa rivelazione. Il suo personaggio sarà messo alla prova, così come il suo spirito. L'idea mi è venuta così, pensando a cosa potesse rappresentare una sfida al nucleo stesso di Superman.

Bendis ha quindi parlato del fato di Lois Lane e del piccolo Jon, di cui parlano alcune anticipazioni uscite negli Stati Uniti. L'autore adora i due e non vede l'ora di leggere i tweet di scuse di coloro che hanno subito pensato che ci fossero in serbo tragedie per i due personaggi. Inoltre ha chiarito che le sue considerazioni sulla distruzione di Krypton non hanno nulla a che vedere con quanto viene narrato dalla serie TV omonima del canale SyFy.

La verità è che Superman rappresenta qualcosa che non vediamo spesso, ovvero speranza immarcescibile. Superman è la gente che dice che si può fare di meglio, quindi va fatto. Che si sveglia convinta che il domani sarà migliore di oggi. Ecco cos'è Superman, quale parte di noi. Fu creato in un'epoca in cui il mondo non poteva essere più diviso e spezzato. Era un'epoca in cui non esistevano notizie in tempo reale: dovevi aspettare un po' per sapere cosa succedeva in guerra, no? Oggi non siamo in guerra, ma siamo dolorosamente divisi, in un'epoca molto difficile per un sacco di persona. E non importa come la pensiate: di fatto, le cose si sono fatte strane, il mondo non sembra più quello di una volta.

E io mi sento sinceramente meglio riguardo al mondo quando scrivo Superman, sperando che questo accada anche alle persone quando leggono le sue storie. Leggere di qualcuno che crede in noi e nei nostri sforzi, nella natura umana, è d'aiuto, è rinvigorente. E scriverne mi fa stare bene. Mi è successa la stessa cosa con Spider-Man, perché c'è qualcosa in entrambi che ti fa agire come loro, che ti dà l'impressione che non sia il caso di comportarsi da idiota. Perché da un grande potere derivano grandi responsabilità, perché la verità, la giustizia e lo stile di vita americano hanno un valore. Sono cose che mi colpiscono profondamente e che mi porto dentro la mia vita reale. Spero che lo facciano anche i lettori.

Fonte: Newsarama

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